L’odio animalista non si ferma

Le ultime dichiarazioni al programma La Zanzara dell’animalista Paolo Mocavero, soddisfatto per la morte dei cacciatori colpiti da Covid19

L’Italia è bloccata per il coronavirus ma l’odio animalista sembra irrefrenabile, anzi, al contrario, sfrutta addirittura la situazione per portare avanti le sue scellerate battaglie. Proprio ieri l’ultima performance, per così dire, del leader di Centopercento animalisti Paolo Mocavero, che alla trasmissione radiofonica La Zanzara, condotta da Giuseppe Cruciani, si è detto più che soddisfatto della morte di alcuni cacciatori colpiti da Coronavirus. A nulla sono valse le obiezioni del conduttore, Mocavero è rimasto fermo sulle sue posizioni, sostenendo addirittura che qualora il virus colpisse esclusivamente i cacciatori, eliminandoli in modo selettivo, “sarebbe un colpo al Superenalotto“. Affermazioni intollerabili e, come abitudine di personaggi del genere, arricchite da insulti irripetibili di vario genere e ancora più gravi considerate le terribili conseguenze che l’epidemia di Covid19 sta causando al Paese.

Cruciani ha fatto notare a Mocavero che i cacciatori hanno fatto numerose donazioni nelle ultime settimane, dando il proprio contributo per combattere il virus, ma l’animalista ha replicato affermando che “Hanno fatto questa donazione per ripulirsi l’immagine. E poi non saranno soldi loro, ricevono un sacco di sovvenzioni. I fatti, tuttavia, sono ben diversi, come sempre colpevolmente distorti dalla propaganda animalista. Le donazioni, circa 1 milione e mezzo di euro tra associazioni nazionali e territoriali, provengono tutti dalle casse delle associazioni venatorie e da raccolte fondi, in sintesi dalle tasche dei cacciatori. Di contro, invece, anche in questa situazione gli animalisti hanno provato a battere cassa, visto e considerato che l’unica associazione ad aver richiesto l’istituzione di un fondo speciale per il crollo delle donazioni è stata proprio l’ecologista Lipu.