Lubrificare le cartucce: una pratica da evitare

Se una ragionevole lubrificazione dell’arma agevola l’affidabilità di funzionamento, al contrario le cartucce e gli olii lubrificanti dovrebbero incontrarsi il meno possibile. Le ragioni sono molteplici e gli effetti avversi possono anche essere molto gravi

Essentially a pair of metal pipes and not much else, rust protection is critical to keeping your gun in good shape

Un’arma priva di lubrificazione tenderà facilmente a incepparsi, specialmente quando i residui carboniosi degli spari cominciassero ad accumularsi. Quindi, in tutti i manuali di istruzione delle armi da fuoco, la lubrificazione della pistola, del fucile e della carabina, specialmente per quanto riguarda le parti in movimento, è fortemente raccomandata. La lubrificazione delle superfici dell’arma è, inoltre, una buona misura protettiva nei confronti dell’ossidazione, prima di riporre l’arma nella cassaforte o nell’armadio blindato, specialmente se non si prevede di utilizzarla per un certo periodo.

C’è, tuttavia, una componente per la quale la lubrificazione è non solo sconsigliata, ma anche foriera di inconvenienti potenzialmente molto gravi, e questa componente è la cartuccia.

Niente bagno al caricatore, grazie!
Vi sono ragioni tecniche molto precise per le quali è decisamente una pessima idea mettere insieme cartucce e lubrificanti. Pensiamo, innanzi tutto, a un bel caricatore bifilare per pistola semiautomatica, che il neofita avrà abbondantemente cosparso di olio, fuori ma soprattutto dentro, prima di rifornirlo di munizioni. Così facendo, le cartucce vengono contaminate dall’olio lubrificante, la cui funzione specifica è quella di penetrare nei minimi interstizi. Ebbene, l’olio può quindi filtrare nella giunzione tra innesco e fondello o tra palla e colletto del bossolo, andando a compromettere il funzionamento della polvere o dell’innesco, o entrambi. Se l’innesco non funziona, si avrà una “cilecca”, in altre parole una mancata partenza del colpo: se si sta effettuando una sessione di tiro informale in poligono, poco male; se, però, l’arma è tenuta per difesa personale, la conseguenza può essere drammatica e anche se si sta facendo una competizione di tiro, può essere decisamente spiacevole. Ancor peggio nel caso in cui la polvere e l’innesco contaminati dovessero funzionare, ma solo in parte; in quel caso si rischia che il proiettile venga comunque spinto nella canna dalla poca forza propulsiva delle componenti avariate, ma non abbia la forza di uscire dalla volata, creando una ostruzione che, se si spara distrattamente un altro colpo, è capace di distruggere l’arma con potenziali gravi lesioni al tiratore.

Evitare questi problemi è piuttosto semplice: basta non lubrificare MAI l’interno dei caricatori! Se questi ultimi sono sporchi perché magari sono caduti al campo di tiro e si sono riempiti di terra, si puliscono con il solvente per armi e ci si assicura che il prodotto sia completamente evaporato, prima di rimontare il tutto. L’assenza di lubrificazione eviterà, tra l’altro, che eventuali contaminanti come residui di sparo, polvere, sabbia eccetera possano essere attratti e restare imprigionati nel caricatore, ostacolando anziché agevolando lo scorrimento dell’elevatore. Quindi, caricatori asciutti, sempre!

Men che meno la canna!
Un altro elemento potenzialmente molto dannoso per l’arma, è sparare con l’anima della canna fortemente lubrificata o addirittura ingrassata. Il grasso e l’olio nella canna, in quanto liquidi incomprimibili, determinano una sovrappressione che può essere molto pericolosa, usurare precocemente l’arma e, al limite estremo, determinarne la rottura. Inoltre, la lubrificazione della camera di scoppio, oltre a ostacolare la corretta dilatazione del bossolo, va a inficiare quella che dovrebbe essere la normale frizione tra la parete esterna del bossolo e quella interna della camera, che è necessaria per il corretto funzionamento. Il risultato, in un caso come nell’altro, è che l’arma funziona come se fosse alimentata con cartucce a pressione superiore rispetto a quella tipica del calibro. E non è una bella cosa! Ovviamente, poi, se si tiene l’arma con il colpo in canna per difesa personale e la canna, ma anche la faccia dell’otturatore, sono molto lubrificate, torna il rischio di degradazione dell’innesco e della polvere che già abbiamo visto parlando del caricatore.

Evitare anche questo problema, però, è piuttosto semplice: se l’arma viene accantonata per lungo tempo, è ovviamente buona cosa lubrificare l’interno della canna e della camera, per prevenirne l’ossidazione. Banalmente, prima di iniziare la sessione di tiro, l’olio dovrà essere asportato passando nella canna una pezzuola asciutta, con l’apposita bacchetta di pulizia. Così si avrà la sicurezza di sparare con la canna asciutta o, tutt’al più, con un velo d’olio talmente impalpabile da non determinare danni.