Recenti immagini di uno strano sistema anti-drone ucraino, hanno acceso la curiosità di molti nei social. A prima vista, non era facile individuare quale arma fosse realmente impiegata, data una serie di accessori e coperture. Con più attenzione però, si scorgevano due delle quattro canne dell’arma in oggetto. Si tratta infatti della mitragliatrice russa a canne rotanti GShG 7,62 calibro 7,62x54R e la sigla, racchiude le iniziali dei tre progettisti: V. Gryazev, A. Shipunov ed E. Glagolev.
L’arma venne sviluppata alla fine degli anni ’60 come contraltare delle mitragliatrici americane tipo Gatling a sei canne M-134 Minigun ma, a differenza di queste, ha funzionamento ibrido elettrico-gas invece che interamente elettrico come le M-134. Le quattro canne della GShG 7,62 infatti, hanno bisogno di uno “spunto” elettrico per iniziare la rotazione delle canne, spingere il nastro e far esplodere le prime cartucce che di seguito e con recupero di gas, faranno “partire” il ciclo: cosa che si ripete poi, dopo ogni interruzione dello sparo. Non tanto secondariamente poi, l’avvio elettrico serve anche a vincere l’inerzia del gruppo delle canne e a portare velocemente al regime massimo di rotazione e sparo: la cadenza di tiro selezionabile è di 3.500 o 6.000 colpi/minuto. La GShG 7,62 venne pensata essenzialmente per impiego aeronautico o meglio, elicotteristico, e tale arma venne ed è impiegata a bordo degli elicotteri Kamov Ka-29 dietro un pannello frontale a scomparsa e postazione a controllo manuale a cura del copilota, come anche in svariati pod e solo in tempi relativamente recenti, è stata vista in installazioni terrestri come su alcuni quad delle Forze speciali russe. L’arma pesa 19 chilogrammi e impiega canne lunghe 605 millimetri (23,8 pollici).
La particolare installazione anti-drone ucraina però, monta esternamente al fascio delle canne un lungo tubo spegni fiamma che confonde in parte, la silhouette dell’arma montata su un supporto a controllo manuale. Questo sistema è poi implementato da una termo camera installata su un supporto superiore, collegata a sua volta a un ampio display Lcd che consente all’operatore una migliore visione sia diurna sia notturna. Non c’è che dire: gli ucraini svettano sicuramente nell’arte di arrangiarsi e con soluzioni che seppur di contingenza, risultano sempre efficaci.