La GShG 7.62… scende a terra!

La mitragliatrice russa a canne rotanti Glagolev-Shipunov-Gryazev o GShG calibro 7,62x54R, arma peraltro semisconosciuta in Occidente, è stata impiegata principalmente in ruoli aeronautici ma adesso… Considerata uno dei tanti “misteri” della Guerra fredda, la GShG 7,62 (7,62x54R) è simile per principio alla Minigun M-134 americana, ma a differenza di questa, oltre ad avere solo 4 canne rotanti, per il suo funzionamento non ricorre all’alimentazione elettrica ma utilizza invece, il più semplice sistema a sottrazione di gas. Sembra sia nata negli anni ’70 per emulare soluzioni ed impiego in torrette telecomandate, come sull’elicottero da combattimento americano Bell Ah-1 Cobra osservato in Vietnam. Tuttavia, sugli elicotteri russi d’attacco Mi-24 Hind verrà preferita una arma di calibro maggiore: la Yakushev-Borzov YakB-12.7 (12,7×108) anche questa a quattro canne rotanti.
La GShG 7,62 verrà invece impiegata soprattutto in gun pod per altri elicotteri e in un solo caso, operata manualmente dall’interno dell’elicottero russo Kamov Ka-29, in una ingegnosa collocazione con arma retratta dietro uno sportello anteriore: in occidente viceversa, le Minigun M-134 sparano attraverso portelloni laterali o rampe. L’arma avrà comunque una discreta distribuzione anche, negli altri Paesi dell’allora “Patto di Varsavia”.
Solo recentemente, negli ultimi due anni, sono comparse nuove versioni “terrestri” montate su veicoli leggeri 4×4 delle Forze speciali russe che, avrebbero operato anche in Siria (foto di apertura). La GShG 7,62, prodotta dalla Kbp Instrument design bureau di Tula, pesa 18,5 chili: parecchi meno rispetto alla Minigun M-134 (che pesa invece 30 chili) potendo fare a meno di alcune componenti. Il rateo di fuco è invece simile: 3.500 oppure 6.000 colpi/minuto per la GShG 7,62 contro i 2.000/6.000 della Minigun. Appare strano comunque, che questa interessante mitragliatrice non sia stata apprezzata prima in compiti terrestri: sembra che sia stata a lungo considerata troppo “specialistica”, pesante per i movimenti e troppo assetata di munizioni.
Da qualche tempo inoltre, le GShg vengono offerte all’export e come installazioni su Ugv (Veicolo a controllo remoto) sia nazionali come l’Ugv Kalashnikov “Nahlebnik” oppure in coppia, come sull’Ugv Centaur della bielorussa Bsvt (foto sotto).