Inizia il restauro delle armi del museo della battaglia di Vittorio Veneto

Iniziativa storica quella avviata con il protocollo di intesa tra esercito e comune di Vittorio Veneto, per la salvaguardia delle quasi mille armi del museo della battaglia
L’intesa firmata tra il Comune di Vittorio Veneto (Tv) e l’esercito italiano costituisce un passo per molti versi inedito e di grande importanza per la salvaguardia del patrimonio oplologico dei musei italiani. Nel documento siglato nell’aula civica del museo della battaglia di Vittorio Veneto, infatti, si è sancita una collaborazione che consentirà a un team di specialisti dell’esercito italiano di intervenire sul ricco patrimonio storico di armi (tutte funzionanti) conservato nell’istituto, allo scopo di arrestarne il processo di degrado e garantirne la miglior conservazione per i posteri. Il museo della battaglia di Vittorio Veneto, con le sue oltre 910 armi bianche e da fuoco, costituisce una delle maggiori raccolte museali della grande guerra nel nostro Paese.
Il Sindaco di Vittorio Veneto, Roberto Tonon, ha espresso grande soddisfazione «per un accordo che mette la riconosciuta professionalità degli uomini del nostro esercito al servizio dei musei cittadini, vedendoli impegnati un programma di manutenzione che non ha precedenti». La firma di questo protocollo, ha sottolineato l’Assessore Barbara De Nardi, «conferma una volta di più gli ottimi rapporti che si sono consolidati tra l’esercito e l’amministrazione di Vittorio Veneto durante le commemorazioni del Centenario recentemente conclusesi». L’esercito italiano era rappresentato dal generale Enrico Barduani, comandante della 132a brigata corazzata Ariete delegata all’effettuazione dei lavori sulle armi esposte presso il museo, il quale ha voluto sottolineare come «quest’intervento, unico in ambito nazionale per portata e dimensioni, si inquadra in quell’alveo di impieghi dual use dell’esercito, cioè della messa a disposizione della collettività nazionale di capacità, di mezzi e di materiali concepiti, in realtà, per soddisfare esigenze squisitamente militari». I lavori saranno compiuti da un team di personale specializzato, tratto dai reggimenti dipendenti della brigata Ariete, che unisce, alla specifica professionalità, una conoscenza e una passione personale per le armi storiche. È stato preventivato un intervento della durata complessiva di circa 500 ore lavorative che saranno sviluppate nell’arco di 7-8 settimane, al fine di consentire comunque la piena fruibilità, da parte del pubblico, dell’esposizione museale. Tutte le fasi delle lavorazioni verranno debitamente documentate con immagini e fotografie, al fine di consegnare alla direzione del Museo un repertorio degli interventi manutentivi effettuati. Questo materiale visivo potrebbe così acquisire, nel tempo, un interesse specifico per divenire, un domani, esso stesso oggetto di esposizione per testimoniare il tipo e la portata del lavoro operato.