Il ministero sommerso dai rifiuti

Il Cncn (Comitato nazionale caccia e natura) va all’attacco del ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, sempre puntuale quando si tratta di legnare la caccia e i cacciatori, molto più “distratto” quando bisogna trovare soluzioni a problemi molto più importanti non soltanto per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche per la salute dei cittadini. La drammatica gravità dell’emergenza rifiuti che si è venuta a creare a Napoli e in tutta la Campania non sembra pre… Il Cncn (Comitato nazionale caccia e natura) va all’attacco del ministro dell’ Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, sempre puntuale quando si tratta di legnare la caccia e i cacciatori, molto più “distratto” quando bisogna trovare soluzioni a problemi molto più importanti non soltanto per la salvaguardia dell’ ambiente, ma anche per la salute dei cittadini. La drammatica gravità dell’ emergenza rifiuti che si è venuta a creare a Napoli e in tutta la Campania non sembra preoccupare più di tanto il ministro. “È preoccupante”, si legge nel comunicato stampa del Cncn, “il silenzio (o quasi) di un ministro dell’Ambiente su un problema che fra qualche giorno passerà direttamente di competenza al ministero della Salute, se non addirittura all’Organizzazione mondiale della sanità. “Ma è più forte di lui”, continua il documento del Cncn. “Se non c’è di mezzo l’ odiata caccia, l’onorevole Pecoraro Scanio, famoso paladino di ogni minoranza, tranne i cacciatori, si trasforma in uno dei tanti politici che ormai sembrano aver accettato supinamente e con rassegnazione lo scempio ambientale fortemente voluto da quelli che comandano veramente nella sua meravigliosa e sciagurata regione”. Non c’è dubbio, il Cncn non le manda a dire a Pecoraro Scanio, ma il ministro non può aspettarsi trattamento diverso. La sua avversione ideologica e miope verso il mondo venatorio e a ciò che la caccia rappresenta, cultura, amore per la vita all’aperto, passione vera, lo rende naturalmente antipatico. Se poi dimostra di avere due pesi e due misure nella salvaguardia dell’ambiente, allora diventa pure poco credibile agli occhi dei cacciatori e di chi ne difende il diritto a esistere e a praticare un’attività normata dalle leggi dello Stato.