Il governo ribadisce il no alla caccia nelle zone rosse

Nelle domande frequenti sulle misure adottate dal governo per il contenimento dei contagi Covid appaiono indicazioni anche sull’attività venatoria, peraltro sprovviste della benché minima motivazione

Il governo ha risposto, in effetti, alle molteplici sollecitazioni provenienti dal mondo venatorio in relazione alle richieste di chiarimenti sulla possibilità di praticare l’attività venatoria nelle zone rosse o arancione. La risposta c’è, è contenuta nella pagina delle domande frequenti sulle misure adottate dal governo per il contenimento dei contagi Covid, ma è a dir poco laconica e non chiarisce in effetti nulla sul perché si sia deciso di adottare questa decisione. Il governo, in sostanza, non fa altro che ribadire che nelle zone arancione la caccia è consentita solo all’interno dei confini comunali e che nelle zone rosse non è consentita del tutto. Quale possibilità di contagio possa rappresentare una attività svolta in forma individuale immersi nella natura senza il benché minimo contatto con altri esseri umani è un mistero che si auspica nei prossimi giorni qualcuno possa contribuire a dissipare. Nel frattempo le settimane passano e la conclusione della stagione si avvicina sempre più.