I cacciatori piemontesi si presentano su La Stampa

Il coordinamento delle associazioni venatorie piemontesi, formato da Anlc, Anuu migratoristi, Arci caccia, Enalcaccia, Fidc, Italcaccia ed Eps, ha fatto pubblicare sull’edizione di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta del quotidiano La Stampa un comunicato dedicato all’apertura della stagione venatoria

Il coordinamento delle associazioni venatorie piemontesi, formato da Anlc, Anuu migratoristi, Arci caccia, Enalcaccia, Fidc, Italcaccia ed Eps, ha fatto pubblicare sull’edizione di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta del quotidiano La Stampa un comunicato dedicato all’apertura della stagione venatoria. Nel comunicato, oltre a ricordare che il coordinamento ha richiesto alla regione “anticipo e unificazione dell’apertura”, invita i 25 mila cacciatori piemontesi a “comportamenti corretti, raccomandando l’osservanza di leggi, regolamenti e norme di sicurezza”. Il coordinamento sottolinea anche, a beneficio dei non cacciatori, come “il cacciatore non sia un fuorilegge o un predatore violento, bensì una persona di buon senso, per bene, senza condanne o denunce a suo carico; tanto che non fosse così egli si vedrebbe immediatamente ritirati porto d’armi e licenze di caccia. Ogni anno il cacciatore paga tasse e balzelli a Stato e Regione, quest’ultimi in grado di risarcire integralmente i danni agricoli da fauna selvatica; gestisce il territorio insieme ad agricoltori e ambientalisti; effettua censimenti e ripopolamenti a sue spese; sa limitarsi e difendere territorio e ambiente, che conosce meglio di altri”.

È importante anche sottolineare che “il cacciatore rispetta tutto e tutti, ma non sempre è rispettato; almeno qui in Italia perché all’estero non è così, avendo loro leggi moderne ed efficaci, ed essendo la gente meglio informata da politica, giornali e tv. La caccia è sempre passione, quella piemontese anche storia, cultura e tradizioni; è pure educazione e vuole essere rispettata”.