“Gli italiani e la caccia”, anche le istituzioni vicine al mondo venatorio

Il mondo delle istituzioni, nazionali ed europee, ha mostrato di apprezzare questa attività di studio e ricerca su un fenomeno antico ma sempre molto discusso e ha aderito convintamente all’invito a partecipare alla sua presentazione

Il 56% degli italiani è favorevole all’attività venatoria regolamentata e normata, con una crescita del 3% rispetto al 2010. Questo il dato più importante emerso dall’indagine demoscopica “Gli italiani e la caccia” realizzata dal sociologo Enrico Finzi di Astra Ricerche e presentata giovedì 12 settembre nella sala stampa della Camera dei Deputati (per maggiori dettagli vedi Sintesi per la stampa allegata).
Si tratta della seconda ricerca di questo tipo in tre anni e si conferma come la più ampia e approfondita svolta in Italia sulla caccia, come voluto fortemente dai committenti: Cncn (Comitato nazionale caccia e natura), associazioni venatorie riunite in Face Italia (Federcaccia, LiberaCaccia, Enalcaccia, Anuu Migratoristi) e Arcicaccia.

Il mondo delle istituzioni, nazionali ed europee, ha mostrato di apprezzare questa attività di studio e ricerca su un fenomeno antico ma sempre molto discusso e ha aderito convintamente all’invito a partecipare alla sua presentazione.

Il presidente della commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo Paolo De Castro, impossibilitato ad essere presente, ha inviato un messaggio di stimolo e incoraggiamento.

Presente il senatore Giuseppe Marinello, presidente della commissione Ambiente del senato, che ha preso la parola come relatore ringraziando le associazioni venatorie per gli sforzi fatti in questi anni per innalzare il livello di conoscenza dei cittadini sulla caccia e per “scrollarsi di dosso alcuni pregiudizi dovuti in parte a scarsa conoscenza della materia e in parte a malafede. La caccia è un’attività antica, ma va valutata per quello che essa rappresenta al momento, e oggi il fine ultimo è sempre la sua sostenibilità e la tutela delle specie e dell’ambiente”.

“Riscontro con piacere di far parte di una maggioranza relativa piuttosto solida, ovvero al partito del buonsenso che approva una caccia sostenibile che si adegua all’ambiente e alle norme”. Ha esordito così il secondo relatore istituzionale, l’onorevole Luca Sani, presidente Commissione Agricoltura della Camera, che ha poi aggiunto: “È bene che anche i giovani sappiano che sulla caccia l’Italia vanta una delle normative più avanzate nel mondo. Questa indagine è utile dunque anche per la politica, in Parlamento infatti spesso la caccia è considerata ancora con molto pregiudizio e invece ci sarebbe bisogno di minore emotività quando si affrontano temi specifici come i danni all’agricoltura da fauna selvatica. La ricerca ci aiuta a smontare certi atteggiamenti di chiusura e ad affrontare con maggiore equilibrio le questioni relative alla caccia. Spero ci siano altre occasioni di confronto su questi temi”.

Era presente anche Walter Ferrazza, sottosegretario al ministero per gli Affari regionali, che ha espresso con convinzione la sua vicinanza al mondo venatorio: “Compito della politica è adattare le norme al nuovo modo di andare a caccia. Oggi siamo di fronte a cacciatori più responsabili che rispettano le norme nazionali e regionali perciò la politica deve rendere omogenee e più moderne le varie normative. C’è la necessità di portare nella società civile e chiarire cos’è la caccia oggi, chi è il cacciatore moderno. Il cacciatore infatti è il primo degli ambientalisti, tant’è vero che la caccia non è un motivo di diminuzione o estinzione di specie, minacciate invece dalla scomparsa degli habitat. È arrivata l’ora che ambientalisti e cacciatori – ha concluso Ferrazza – lavorino insieme per evitare modifiche e scomparse di habitat”.

Importante anche il contributo arrivato da Federparchi tramite il professor Paolo Giuntarelli intervenuto in rappresentanza della presidenza nazionale: “Federparchi ha collaborato alla ricerca e voglio ribadire in questa occasione che noi non siamo contrari alla caccia, anzi c’è la richiesta di confrontarsi con i cacciatori e collaborare per esempio negli abbattimenti selettivi”.

Oltre a rappresentanti delle Istituzioni locali e delle Federazioni Coni erano inoltre presenti in sala fra gli altri l’onorevole Ermete Realacci, presidente commissione Ambiente della camera; il senatore Massimo Caleo, capogruppo pd commissione Ambiente del senato; il senatore Stefano Vaccari, segretario commissione Ambiente Senato; l’onorevole Susanna Cenni, commissione Agricoltura della camera; Antonio Morabito, responsabile fauna di Legambiente; Francesco Ciancalone di Coldiretti e Umberto Borrelli della Confederazione italiana agricoltura.