Face, Federcaccia e Una onlus “provocano” Galletti

Nella lettera, ripresa da Federcaccia e Una onlus, indirizzata da Face al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, il presidente Michl Ebner definisce “strumento sproporzionato” il ricorso all’esercizio del potere sostitutivo per modificare i calendari venatori regionali.
Nei giorni scorsi il presidente Face (European federation of associations for hunting & conservation), Michl Ebner, ha scritto al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, sulla questione Eu Pilot 6955/14/Envi, indirizzandola per conoscenza anche agli eurodeputati Renata Briano, Paolo De Castro, David Sassoli e Damiano Zoffoli. Nella lettera definisce “strumento sproporzionato” il ricorso all’esercizio del potere sostitutivo per modificare i calendari venatori regionali. Ebner ha ricordato che in tal senso si sono pronunciati anche i Tar della Liguria e della Toscana. Anche Gian Luca Dall’Olio, vice presidente della Fondazione Una onlus e presidente di Federcaccia, condivide la presa di posizione di Ebner: «La Fondazione Una onlus  ricorda che tutto il lavoro che ha portato alle diverse pronunce dei Tar in Italia è frutto dell’impegno del mondo venatorio italiano, basato sui pareri tecnico-giuridici del'Ufficio Avifauna Fidc e dello studio Morbidelli di Firenze».
 
Questo il testo della lettera:
Egregio Ministro,
ho seguito da vicino le vicende che hanno per ben due anni consecutivi condotto alla riduzione dei calendari venatori italiani tramite l’esercizio del potere sostitutivo ex artt. 120 comma 2 Cost. e 8 comma 4 della legge 5.6.2003, n. 131. Da cittadino italiano e da Presidente della Face, Federazione Europea delle Associazioni per la Caccia e la Conservazione, mi rammarico che si debba ricorrere a una misura d’urgenza per far fronte a una semplice richiesta di informazioni da parte della Commissione europea.
La misura adottata dal Ministero dell’Ambiente rappresenta la rinuncia a voler tutelare i diritti di cittadini italiani. Altri Paesi membri assumono atteggiamenti ben più fermi in queste occasioni, nel pieno rispetto della normativa europea.
In questo contesto le posizioni prese dagli europarlamentari Briano, De Castro, Sassoli e Zoffoli sono da considerare come un prezioso contributo per aiutare l’Italia a dare una risposta all’EU-Pilot.
Come Presidente della FACE metto a disposizione i nostri servizi tecnico-giuridici per risolvere questo caso nell’interesse dell’Italia.
Come hanno ribadito recenti sentenze dei Tar della Liguria e della Toscana, l’Eu-Pilot non è che una forma di dialogo “strutturato” tra la Commissione europea e uno Stato membro al fine di risolvere preventivamente una “possibile” violazione del diritto dell’Ue e di evitare di ricorrere a procedimenti formali d’infrazione ex art. 258 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Paradossalmente, nonostante l’intervento del Ministero dell’Ambiente sui calendari venatori, la domanda della Commissione rimane senza risposta. L’Eu Pilot rimane dunque aperto.
La guida della Commissione europea alla disciplina della caccia nell'ambito dell'applicazione della direttiva 2009/147 Ice (paragrafo 2.7.10) consente espressamente alle Regioni degli Stati membri di fissare date delle stagioni di caccia differenti rispetto al dato Key Concept nazionale di talune specie, nel caso in cui tali Regioni siano in possesso di dati scientifici a supporto della loro decisione.
Le recenti sentenze dei Tar della Liguria e della Toscana dimostrano inequivocabilmente che la discriminante nella definizione dei calendari venatori sono i dati scientifici. Sarebbe quindi logico che il Ministero dell’Ambiente, anziché interrompere immotivatamente la legittima attività venatoria con un danno anche economico per il cittadino, richiedesse alle Regioni i dati scientifici raccolti a giustificazione del discostamento dai Key Concepts.
Queste sentenze dimostrano il buon lavoro svolto da molte Regioni italiane che hanno sopperito alle carenze da parte dell’Ispra, aggiornando i dati scientifici relativi alla migrazione prenuziale di alcune specie di uccelli con studi propri.
In questo senso La invito a riconoscere la validità di tali studi mettendo in atto un piano di raccolta e di elaborazione dati al fine di aggiornare i Key Concept italiani sul modello proposto dal documento Proposals for a methodology for the regular updating of the Key Concepts of Article 7(4) of the Birds Directive1, preparato da Face e da BirdLife International, che prevede l’istituzione di comitati nazionali partecipati anche da associazioni venatorie per la raccolta e per l’invio dei dati alla Commissione europea.
Il vantaggio di un tale comitato nazionale consisterebbe nella riduzione del conflitto esistente tra portatori di interessi e nel riconoscimento che l’evidenza scientifica può essere prodotta da enti diversi dall’Ispra, incluse le associazioni venatorie.
Analogamente il problema storno può trovare una corretta soluzione, essendo realizzabile un prelievo in piccola quantità, senza creare una conflittualità permanente, nel rispetto della normativa europea.
Il ricorso all’esercizio del potere sostitutivo per modificare i calendari venatori regionali è strumento sproporzionato. Tale misura non fa che aumentare la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni sia italiane che europee. La Face è a Sua disposizione per la ricerca di soluzioni che permettano all’Italia di dare valide risposte alla Commissione europea.
Distinti saluti
Dr. Michl Ebner