L’impugnatura ambidestra è adatta anche ai tiratori con mani piccole, che beneficiano del trigger reach corto e degli svasi laterali per l’indice. La disattivazione della sicura a pulsante ubicata dietro al grilletto è agevole. Per l’azionamento della leva rigata a “L” per lo sblocco dell’otturatore a cane armato, posizionata davanti al ponticello, è richiesto sforzo moderato. Sia per inserire le cartucce nel serbatoio, facendo scattare la leva di ritegno, sia per lo scaricamento, premendo su quest’ultima, è richiesta una certa decisione.
La cucchiaia, priva di parti taglienti, è piacevole al tatto e la resistenza che offre al ribaltamento è lieve.
Alla Fabarm spetta il merito di aver proposto un prodotto unico nel panorama dei pompa disponibili sul nostro mercato. L’Ultrashort è accattivante: di primo acchito colpisce per l’inusitata compattezza, da cui deriva una maneggevolezza superba. La disponibilità di calci optional di varia tipologia estende la flessibilità operativa, soddisfando ogni esigenza. Con sistemi ausiliari di mira si migliora la precisione di puntamento. L’identificazione del bersaglio in condizioni critiche d’illuminazione è un ulteriore vantaggio della torcia tattica.
Grazie all’esperienza e al livello tecnologico della Casa bresciana il fucile in prova è affidabile. Apprezzabili la fluidità del funzionamento e la raffinatezza della realizzazione, sia per i materiali sia per le finiture.
Per l’uso pratico, le prestazioni sono convincenti, nonostante la canna così corta (360 mm). La cameratura magnum depone a favore della resistenza dell’arma e della versatilità, annullando i limiti all’impiego di cartucce come le Fiocchi Nova slug, destinate a fucili provati a 1.370 bar.
In sintesi, l’Ultrashort è indicato per la difesa d’immobili o per il personale impegnato nella sicurezza, ma anche per il semplice appassionato.
La prova completa è stata pubblicata su Armi e Tiro - giugno 2008