E ti pareva… sotto accusa finisce lo spray?

Non è ancora una “minaccia” ma fa senz’altro riflettere la dichiarazione rilasciata dal premier Giuseppe Conte dopo la strage di giovanissimi a Corinaldo Non è ancora una “minaccia” ma fa senz’altro riflettere la dichiarazione rilasciata dal premier Giuseppe Conte, intervenuto ad Ancona dopo la drammatica morte di sei persone nella discoteca di Corinaldo, prima del concerto del rapper Sfera Ebbasta: il fuggi-fuggi dal locale, che ha purtroppo portato al decesso di cinque giovanissimi, di una mamma e al ferimento di diversi altri giovani, sembra infatti ormai accertato che sia stato provocato dallo spruzzo di una bomboletta di spray antiaggressione da parte di uno dei presenti. A questo proposito Conte ha affermato: “dobbiamo capire se di questi strumenti va fatto un uso improprio”, anche se per fortuna ha aggiunto che “non è mia abitudine adottare a caldo dei provvedimenti, li adotteremo in seno al governo”.

A tal proposito occorre sottolineare che a causare la strage non è stato lo spray in sé, quanto piuttosto evidenti problematiche in relazione alle caratteristiche di sicurezza e fruibilità del locale: non è la prima volta, tra l’altro, che si verifica lo spruzzo di spray al peperoncino proprio in occasione dei concerti del rapper Sfera Ebbasta, ma in tutti i casi precedenti lo sfollamento dei locali è avvenuto senza alcun tipo di incidente, proprio perché evidentemente i locali presentavano le opportune caratteristiche di sicurezza. E la questione, per fortuna, si è chiusa con un trafiletto nella cronaca locale. Nel gennaio 2017 si presentò lo stesso problema al Mamamia di Senigallia, nell’agosto dello stesso anno a Modena alla Festa Pd, nel dicembre all’Onyx club di Russi (Ra). Nel 2018, fatti simili si sono registrati a Parma, Verona e al Palanord di Bologna.
Il cantante ha attribuito in precedenti dichiarazioni l’accaduto a “haters, nemici giurati che mi odiano e vanno ai miei concerti per provocare disturbo tra i fan”. Altri adombrano l'azione di una gang specializzata in furti e rapine ai concerti. Dopo molti anni nei quali gli spray antiaggressione, in Italia, sono stati paragonati addirittura agli aggressivi chimici militari, con il decreto ministeriale n. 103 del 12 maggio 2011 (emanato in conformità a quanto previsto dalla legge n. 94 del 2009) è stata per la prima volta definita una disciplina tecnico-giuridica uniforme per questi strumenti, la quale prevede la libera vendita ai maggiori di 16 anni e la liceità di detenzione e porto per quelli che abbiano le seguenti caratteristiche:
Contenuto della miscela non superiore a 20 ml;
Contenuto di una percentuale di oleoresin capsicum (olio essenziale di peperoncino) non superiore al 10 per cento, con una concentrazione massima di capsaicina e capsaicinoidi totali pari al 2,5 per cento;
La miscela non deve contenere sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene o aggressivi chimici;
Non avere gittata superiore ai 3 metri.