Diritto e strumenti per l’autodifesa

L’attacco sul treno in Baviera è solo l’ultimo episodio di una infinita serie di attacchi da parte di terroristi, psicopatici e disturbati mentalmente contro gente “inerme”. Perché non valutare la possibilità di autorizzare il porto di determinati strumenti non letali? La scelta è ampia…

L’attacco sul treno in Baviera è solo l’ultimo episodio di una infinita serie di attacchi da parte di terroristi, psicopatici e disturbati mentalmente contro gente “inerme”. L’incolumità dei cittadini in Europa è in quotidiano pericolo a causa di molteplici fattori, con una esposizione al rischio ormai… inaccettabile. Riconosciamolo, onestamente.

Le istituzioni semplicemente non riescono ad arginare svariate tipologie di minacce, ribadiamo, quotidiane e in costante aumento: contro le donne (ce ne siamo dimenticati?) e contro tutti indistintamente. Il diritto alla vita e all’autodifesa è inalienabile.

Stiamo pure alla larga al momento,  per quanto pertinente, circa la necessità e il diritto di armarsi per difendersi: verifichiamo almeno le possibilità “tecniche” circa strumenti di autodifesa “non letali” che dovrebbero (e potrebbero…) essere nelle disponibilità dei cittadini che non possono o non vogliono,  usare opzioni letali.

Spray e proiettori di Oc (peperoncino): grazie al cielo, seppur con alcune limitazioni, questi strumenti sono oggi di “libera vendita” e abbastanza diffusi ma, ricordate le “battaglie”, anche nostre, su questi strumenti? Alcuni hanno gittate ed efficacia piuttosto ridotte, altri più efficaci e meglio di niente. Possono difendere da aggressioni comuni ma non per questo meno letali tuttavia, contro un aggressore poco lucido o viceversa ben determinato a compiere una violenza, non sono certo il massimo: contro qualcuno che impugna una accetta o coltellacci, appaiono illusorie. Sia chiaro,  servono eccome e hanno salvato numerose vite umane: usateli!

Strumenti con munizioni traumatiche: questa categoria è da noi proibita, ristretta e subordinata a denunce/autorizzazioni in altre nazioni. Vi sono grosso modo due categorie, una simile alle pistole semiautomatiche e che impiegano semplici palle in gomma di vario diametro (9-10 millimetri) al posto di palle metalliche e comunque, costruite in materiali e con camerature che, di fatto, limitano moltissimo una trasformazione illecita;  una che adotta strumenti sempre simili a pistole ma con sistema di funzionamento differente (elettrico), materiali in lega leggera/polimeri e munizioni di disegno particolare che ne rendono impossibile una trasformazione letale. In Francia e non solo, vi sono anche grossi lanciatori a una o due canne con palle in gomma di grosso diametro (Flashball). Tolte queste ultime, le altre tipologie sono facilmente trasportabili addosso con discrezione.

In teoria, vi è poi  la possibilità di utilizzare nei fucili a canna liscia munizionamenti specifici “less lethal” come pallettoni di gomma o munizioni unitarie sempre in gomma (baton) o a deformazione/impatto allargato (bean bag). Servono essenzialmente per difesa abitativa o dei luoghi di lavoro se ci aspettano crimini violenti. Il “vettore” è però sempre un'arma e di conseguenza, soggetta alle restrizioni immaginabili.

Strumenti elettrici o “dissuasori”o “storditori”: vi sono quelli più comuni che necessitano del contatto contro l’aggressore, sono soggetti a restrizioni e in particolare, in Italia, ne è vietato il porto: in altri Paesi sono di libera vendita. Quelli più efficaci come il Taser be'… sappiamo tutti le polemiche per un eventuale uso di polizia, figuriamoci in mano ai cittadini! Eppure sono efficaci e pur sempre “meno che letali”: nonostante alcune polemiche e casi estremi di decesso, non sono certo un'arma da fuoco.

È forse venuto il momento per gli organi e le istituzioni competenti, alla luce di una pericolosa realtà quotidiana incontrovertibilmente ormai fuori da qualsiasi controllo, di riconsiderare una  “apertura” verso le ultime due categorie di strumenti per la difesa “non letale”, a lungo demonizzate. Sia chiaro e fuori da ogni dubbio: con tutte le cautele, le dovute verifiche individuali. Altrettanto chiaro è che questi strumenti non salvano certo dal terrorismo tutto, ma da certe forme di terrorismo e aggressioni come quella sul treno in Germania, probabilmente sì. È venuto il momento di riflettere seriamente.