Caccia al cinghiale tutto l’anno nelle Marche

Caccia al cinghiale libera tutto l’anno per risolvere l’emergenza selvatici. È il provvedimento approvato dal Consiglio regionale delle Marche sulla base delle richieste avanzate da Coldiretti, dopo il moltiplicarsi degli allarmi per i danni causati alle imprese agricole e gli incidenti sulle strade marchigiane. Nell’ambito della discussione sulla Legge finanziaria 2009 è stato presentato e votato un emendamento bipartisan che assegna alle Province la possibilità… [

] Caccia al cinghiale libera tutto l’anno per risolvere l’emergenza selvatici. È il provvedimento approvato dal Consiglio regionale delle Marche sulla base delle richieste avanzate da Coldiretti, dopo il moltiplicarsi degli allarmi per i danni causati alle imprese agricole e gli incidenti sulle strade marchigiane. Nell’ambito della discussione sulla Legge finanziaria 2009 è stato presentato e votato un emendamento bipartisan che assegna alle Province la possibilità di autorizzare la caccia al cinghiale, in tutte le zone e nei periodi normalmente preclusi all’attività venatoria, se gli animali sono in soprannumero. Le battute potranno essere effettuate non solo dai cacciatori col tesserino ma anche da chi ha conseguito il patentino provinciale per cacciare in squadra. «Un mese fa avevamo chiesto alla politica una risposta rapida a un problema che ha assunto proporzioni simili a quelli di una calamità naturale e il Consiglio si è mosso in tale direzione», sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi. «Considerato che tra meno di un mese la legge dovrebbe essere operativa, ci aspettiamo che le Province si attivino da subito, coerentemente con i protocolli d’intesa che Coldiretti ha sottoscritto con le quattro amministrazioni provinciali proprio per trovare soluzioni all’emergenza selvatici». Oltre ai danni alle produzioni e il rischio sulle strade, la proliferazione oltre misura degli animali selvatici sta creando problemi anche di carattere ambientale, pregiudicando l’assetto del territorio, peraltro in una regione, come le Marche, già a grave rischio dissesto.