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La nuova Bar Mark3 reflex è in configurazione Composite cf hc con calciatura polimerica con texture che ricorda la fibra di carbonio (l’acronimo cf, cioè carbon fiber) e armamento del cane manuale (hc, cioè handcocking). Prevede kit con il punto rosso Kite K1 “dedicato” montato appena più avanti della camera di cartuccia, sulla canna, al posto della classica bindellina battue.

Un sistema d’arma che è quanto di più perfezionato e completo ci si possa attendere. L’evoluzione della Bar è tutta nell’interfaccia con il cacciatore, nella comodità e nell’efficienza. Monta di serie il punto rosso, ottima la manovrabilità

La Bar Mk3, che ha sistema di funzionamento semiautomatico a recupero di gas e anche Maral, che è pressoché identica ma prevede invece il riarmo manuale lineare straight-pull, sono adesso disponibili anche in versione Reflex che prevede kit con il punto rosso Kite K1 “dedicato” montato appena più avanti della camera di cartuccia, sulla canna, al posto della classica bindellina battue. Questa Bar Mark3 reflex è in configurazione Composite cf hc con calciatura polimerica con texture che ricorda la fibra di carbonio (l’acronimo cf, cioè carbon fiber) e armamento del cane manuale (hc, cioè handcocking) al prezzo di 2.199 euro. È disponibile anche la versione Hunter con calcio in legno di noce, sempre a 2.199 euro. La Maral Composite cf hc costa 150 euro in più (2.349 euro). Queste carabine sono disponibili anche nelle versioni mancine.

Reflex è un “sistema d’arma” strutturato in modo estremamente innovativo. Il dot del K1 ha un’ampiezza di 2 moa ed è regolabile su 11 livelli. Il primo beneficio considerando l’assetto più basso in assoluto del mercato, consiste nell’estrema istintività di mira, del tutto paragonabile a quella degli organi di mira metallici, ma con la differenza, ovviamente, che occorre collimare un solo punto anziché due. La posizione avanzata e così bassa, da un lato favorisce la visione periferica, dall’altro non richiede un appoggiaguancia con Montecarlo o regolabile. Inoltre, con questa soluzione è possibile montare un’ottica tradizionale a ingrandimento sulla carcassa, con l’attacco a sgancio rapido, per esempio, senza alcuna necessità di rimuovere il K1, che risulta invisibile nel campo visivo del cannocchiale. Così l’arma è pronta per i tiri più lunghi, ma può essere convertita in un istante alle distanze di ingaggio più brevi. Oltre che in kit con l’arma, l’attacco e il micro dot K1 sono disponibili anche come retrofit per le Bar e le Maral già vendute: per l’installazione basta svitare le viti di tenuta della tacca e applicare il tutto. Il micro dot, infine, a giudizio dell’utilizzatore, si può montare direttamente sulla carcassa, utilizzando i fori a standard Weaver predisposti sulla sommità.

Questa nuova Bar può continuare a contare sull’affidabile sistema a sottrazione di gas con pistone a corsa corta, otturatore rotante a 7 alette e massa anteriore flottante con funzione di assorbimento di rinculo. Il moto retrogrado è trasmesso al portaotturatore tramite due aste laterali, l’arretramento di questo, per mezzo di un profilo a camme, consente la rotazione della testina, disimpegnando le alette di chiusura dai recessi nella culatta e tutti i successivi processi del ciclo funzionale dell’arma: compressione della molla di recupero, estrazione ed espulsione del bossolo sparato, armamento del cane e così via. La canna, dotata di prolungamento di culatta, in acciaio ad alta resistenza, sul quale sono ricavati i tenoni di chiusura, è ancorata al castello in lega leggera mediante due viti passanti.

I comandi non sono cambiati rispetto a quelli ormai consolidati. La leva per blocco-sblocco otturatore in apertura sul lato destro, è gestibile con la mano forte. Il grilletto nichelato è quello più dritto, adottato a partire dall’introduzione dello scatto Super feather trigger.

Davanti al ponticello, poi, c’è il pulsante godronato di sgancio del caricatore (da 2 o 4 colpi): su questo esemplare il caricatore è incernierato, come richiesto da alcuni Paesi per esigenze di rispondenza alle leggi. In Italia, per fortuna, non c’è questo problema. Il caricatore è realizzato in lamiera d’acciaio, è bifilare a presentazione alternata, con fondello polimerico di generose dimensioni che si inserisce armonicamente nella sagome della carabina.

Nel dorso della carcassa c’è il comando ambidestro della sicura Hc, facilmente inseribile con il pollice della mano forte con movimento in avanzamento del tutto naturale, con una corsa di soli 20 mm. L’azionamento della sicura agisce sulle molle del cane e può essere indistintamente inserita sia a cane armato sia prima dell’armamento o cameramento della cartuccia. A sicura inserita (cursore all’indietro) e cane armato, le molle vengono rilasciate in modo tale che se anche dovessero verificarsi importanti rotture dell’arma a seguito di cadute violente, il cane non avrebbe comunque la forza per attuare la percussione dell’innesco. Per sparare, viceversa, è sufficiente spingere in avanti con il pollice il comando per comprimere nuovamente le molle del cane. Il comando a slitta è poi bloccato in posizione di fuoco da un pulsante che, se premuto, riporta automaticamente l’arma in sicura. Azzerato il rischio di partenze accidentali di colpi dovuti all’interferenza con il grilletto che talvolta poteva capitare con la sicura a traversino posta in prossimità del grilletto stesso. La manetta è godronata, non invasiva, ma confortevole. Il punto verniciato in rosso sulla finestra di espulsione ha una fondamentale utilità tecnica di sicurezza: segnala la perfetta o incompleta chiusura dell’otturatore. Qualora fosse nascosto dalla manetta alla visuale di chi imbraccia, l’otturatore non sarebbe completamente chiuso.

I congegni di scatto del nuovo pacchetto, denominato Super feather trigger, sono sostanzialmente simili a quelli precedenti ma, grazie al dente di scatto rettificato e all’adozione di molle alleggerite, il peso di scatto è drasticamente sceso a valori intorno al chilogrammo di peso. L’ho pesato addirittura a 1.030 grammi, ma la media su dieci pesate è un po’ più alta: 1.458 grammi. Netto, pulito e pronto, lo scatto della Mk3 è contraddistinto da una leggera precorsa con conseguente secondo tempo preciso e prevedibile, utile sia per tiri mirati sia istintivi. La brevissima corsa di riaggancio permette la rapidissima ripetizione del colpo.

L’azione ha quote simili alle precedenti serie, ma il nuovo design dei fianchi, con l’opaco della finitura e l’astina che la sormonta, rendono la linea della nuova Bar ancora più slanciata e filante.

Oltreché in .30-06 Springfield, la Bar Mk3 reflex composite cf hc è disponibile in .308 Winchester e 9,3×62 (solo per destri). La versione con calcio in legno di noce, Reflex hunter, in .30-06 e .300 Winchester magnum. L’esemplare della prova è lungo 1.075 mm e pesa 3.336 g scarico e con il sistema Reflex. Privo di puntatore K1, che pesa 36 grammi e di basetta in acciaio, che ne pesa 95, scende a 3.205. Considerando quanto offre il mercato, comunque, la configurazione è la più leggera possibile. Aggiungendo un cannocchiale da battuta, per esempio, salirebbe a circa 4 chili.

Per una prova più significativa, ho scelto l’Oklahoma camp di Uboldo (Va), dove è possibile sparare anche al cinghiale corrente. Dunque ho cominciato con tiri a 100 metri e con risultati davvero confortanti, tarando al contempo facilmente anche il red dot attraverso le viti di regolazione Allen di alzo e deriva. Ho poi ottenuto le due rosate più strette, 30 mm, con le Winchester Extreme point 180 grs e con le Brenneke Tug 181 grs. Rosate appena più larghe con le palle più leggere: 45 mm con le cartucce Ibex Tornado di 139 grs e le cartucce Winchester Extreme point copper impact di 150 grs. Posseggo da anni una Bar Zenith che mi ha dato grandi soddisfazioni, ma questa nuova carabina ha in più il pregio di essere “completa” e di uno scatto più convincente, “facile”, confortevole, leggero e prevedibile. Il rinculo è perfettamente gestibile, la carabina è precisa e costante, all’altezza della sua (ottima) reputazione. Con un’ottica di maggiore precisione avrei potuto ottenere qualcosa di meglio, ma mi è bastato verificare che la carabina, pur essendo già stata ampiamente provata (a giudicare dai depositi della combustione sulla presa di gas) ha offerto l’ennesima prova di affidabilità e di saper digerire senza problemi tutti i tipi di cartucce. Ho infatti provato anche Winchester Power max Php 150 grs, Fiocchi Epn 150 grs, Sellier & Bellot Spce 150 grs, Fiocchi Freccia nera solid 165 grs e Fiocchi Epn 180 grs, ricavandone indicazioni concordanti sul fatto che pur comportandosi bene con tutte le cartucce, la Bar Mk3 sembra preferire i pesi di palla sui 180 grs e manifesta la tendenza a spostare a destra la rosata con le palle più leggere.

Sul bersaglio di cinghiale corrente a 35 metri non ho potuto sparare troppi colpi semplicemente perché… li avevo finiti! Ho sparato 8 colpi con le Winchester di 150 grs in quattro “passate” del cinghiale: 7 colpi li ho raggruppati in una rosata di 200 mm, con punteggio di 42 e un solo 0, appena fuori dal 5. Mediamente bene, quindi, soprattutto fantastico il

feeling

con la combinazione arma-collimatore: la testa non sta troppo alta, non è necessario utilizzare un nasello più alto, come quando il punto rosso è montato sulla carcassa. Appoggi la guancia e sei immediatamente sul bersaglio, con naturalezza, senza bisogno di assumere posizioni particolari o di cercare il punto rosso. Il brandeggiamento è facilitato, la sagoma non è ingombrante. L’ampiezza del campo visivo è massima, la cornice della lente del K1 quasi non si vede e si può seguire il bersaglio senza interferenze. La gestione dello scatto è molto soddisfacente e anche il sistema di armamento manuale delle molle del cane si rivela vieppiù comodo, sicuro e anche silenzioso. Il rinculo non si avverte e la carabina si controlla facilmente. Si può volere di più? Al momento direi di no e, in tutta sincerità, sono curioso di vedere cosa si inventeranno in Browning per le prossime evoluzioni di un “sistema” che si rivela sempre più perfetto.

La prova completa su Armi e Tiro di ottobre 2019

Produttore: Browning international, browning.eu

Importatore: Bwmi, fax 030.89.60.236, bwmi@bwmi.it

Tipo: carabina a ripetizione semiautomatica

Modello: Bar Mk3 reflex composite cf hc

Calibro: .30-06 Springfield

Impiego specifico: caccia al cinghiale

Alimentazione: caricatore prismatico amovibile bifilare

Numero colpi: 2 o 4 cartucce

Scatto: Super feather trigger, peso di scatto rilevato 1.458 g

Sicura: dorsale con sistema di disarmo delle molle del cane

Canna: rotomartellata, lunga 530 mm, 4 rigature a passo destrorso di 1 giro in 11” e profilo esterno fluted

Organi di mira: collimatore Kite K1 con punto rosso di 2 moa; sedi filettate per montaggio di basette per ottiche di puntamento

Calcio: a pistola, lungo 360 mm, dritto con astina a becco d’anatra

Lunghezza totale: 1.075 mm

Peso: 3.336 g scarica e con il sistema Reflex

Materiali: azione in lega leggera canna in acciaio, calcio e astina in tecnopolimeri

Finitura: carcassa anodizzata opaca nera, canna brunito; calciatura finita carbonfiber con pannelli in gomma sovrainiettati nelle zone di contatto con le mani

Qualifica: arma da caccia

Dotazione: lucchetto di sicurezza, magliette a sgancio rapido, calcioli extra spessi 12 e 25mm, inserto spaziatore di 7 mm

Prezzo:

2.199 euro, Iva e Reflex inclusi