Beretta Px4 Subcompact calibro 9 x 21

Pur appartenendo a buon diritto alla famiglia Px4 Storm grazie all’estetica e alla costruzione polimerica, la versione Subcompact abbandona il sistema a canna rotante in favore di un sistema a canna oscillante. Analoga decisione era stata presa a suo tempo anche per la 9000S, nella quale al classico blocchetto oscillante di derivazione Walther era stato preferito un sistema a canna oscillante. Dunque, geneticamente, la nuo…

Pur appartenendo a buon diritto alla famiglia Px4 Storm grazie all’estetica e alla costruzione polimerica, la versione Subcompact abbandona il sistema a canna rotante in favore di un sistema a canna oscillante. Analoga decisione era stata presa a suo tempo anche per la 9000S, nella quale al classico blocchetto oscillante di derivazione Walther era stato preferito un sistema a canna oscillante. Dunque, geneticamente, la nuova Subcompact è più vicina alla 9000S (con le dovute distinzioni…) che alla serie Px4. La canna è estremamente corta, misura infatti appena 76 millimetri (2,9 pollici) e presenta una corta appendice sotto la camera di scoppio con breve rampa di invito per la cartuccia. La sezione esterna della camera è squadrata e, secondo lo schema reso famoso da Sig, contrasta in chiusura con il riquadro della finestra di espulsione. Il carrello è privo di bushing, per il centraggio la canna adotta nella parte prossima alla volata, una strombatura conica. Nonostante la ridotta lunghezza della canna, la volata risulta protetta tramite leggera recessione della parte interna prossima alla rigatura. Come la 9000S, la Subcompact è dotata di due molle di recupero concentriche (con diverso spessore e andamento) prigioniere alla guida. Il fusto polimerico incorpora un blocchetto in acciaio che ha molteplici funzioni: innanzitutto di irrobustimento dell’arma in un punto critico per le sollecitazioni; consente, contrastando con l’appendice inferiore della canna, l’abbassamento di quest’ultima fino allo svincolo dal carrello; fornisce le guide laterali di scorrimento per il carrello.

 

Quest’ ultimo, il fusto e i comandi richiamano decisamente l’ergonomia e il design della serie Px4 Storm. Dunque, doppia serie di intagli di presa sul carrello, analogo disegno dei fianchi e leva di sicura ambidestra con funzione di abbatticane. Il fusto polimerico presenta rilievi antiscivolo sia sulla parte frontale sia posteriore dell’impugnatura; cortissima slitta Picatinny integrata nel fusto, recante annegata nella parte inferiore, la placchetta metallica con il numero di matricola. Con l’avvento dei moduli ultracompatti tipo Insight technology X2-X2Laser, anche le subcompact, adesso, possono sfruttare appieno le potenzialità offerte dalle slitte porta accessori. I dorsalini intercambiabili sono sempre tre: Small, Medium e Large, in questo modo e analogamente alla sorella maggiore, è possibile adeguare l’arma alle dimensioni della mano. Relativamente ai comandi sul fusto, rimane invariata come posizione e disegno la leva dell’hold open, mentre ricompare una più classica leva di smontaggio: sulla Px4, viceversa, vi erano due corte levette che attraversavano il fusto. Alla base del ponticello e su entrambi i lati, sono presenti due incavi ovoidali, i finger memory spot che servono per posizionare istintivamente il polpastrello del dito indice al di fuori del ponticello, un chiaro invito alla sicurezza che non guasta mai. Assolvevano identica funzione anche sulla Px4, ma erano anche, in parte, occupati dalle levette di smontaggio. La base del caricatore presenta uno sperone articolato, che impugnando l’arma si abbassa offrendo una maggiore superficie di appoggio per il dito mignolo: soluzione mutuata dalla 9000S. Gli aspetti ergonomici, soprattutto in funzione delle ridotte dimensioni, sono stati attentamente studiati: le dimensioni delle subcompact, infatti, pongono limiti e richiedono generalmente maggiore attenzione nel design rispetto ad altre armi.

 

Uno dei limiti di questa categoria è la difficile compatibilità con mani grandi e una certa difficoltà nel controllo allo sparo. Pesi esigui e compattezza pagano uno scotto alla controllabilità quando si camerano calibri potenti. Sempre in tema di ergonomia, si evidenzia perfetta cura nell’eliminazione degli spigoli vivi e profili ottimizzati sia per il comfort sia per il controllo della presa. Lo scatto è ad Azione mista facoltativa, con cane esterno battente su percussore lanciato, soluzione classicissima ma che soddisfa la maggioranza dei tiratori, a nostro avviso sempre un’ottima scelta. Le dimensioni e la posizione del cane alleggerito non precludono estrazioni rapide da sotto i vestiti e, in più, consentono sempre un positivo controllo dello status dell’arma. È prevista a breve anche la versione “D” con scatto in sola Doppia azione e cane fresato. Il grilletto è di buone proporzioni e di ampia superficie, il pacchetto di scatto, come nella serie Storm, è modulare e facilmente estraibile. Una spina passante che attraversa l’impugnatura lo trattiene in sede, con la rimozione di questa è possibile estrarlo, pulirlo o sostituirlo. Ricordiamo che le pistole portate quotidianamente sotto gli abiti, accumulano all’interno discrete quantità di lanugine. Le mire ricalcano quelle della Px4, con riferimenti puntiformi di colore bianco (opzionali quelle fluorescenti Superluminova), sempre di basso profilo ma, date le dimensioni ridotte dell’arma, appaiono più grandi di quanto non siano realmente. Le sicure sono da sempre un punto di forza dei modelli Beretta e, per fortuna, “geneticamente trasmissibili”. La Px4 Subcompact, dunque, è fornita di sicura automatica al percussore, sicura manuale ambidestra con funzione di abbatticane, mezza monta di sicurezza e indicatore di colpo in camera. Quest’ultimo è, in pratica, il classico riferimento rosso in testa all’ unghia estrattrice che, quando il colpo è presente in camera, fuoriesce dal profilo del carrello, fornendo anche un riscontro tattile in caso di oscurità. Il caricatore è bifilare, in lamiera di acciaio stampata della capacità di 13 colpi (10 in .40 S.&W.): la più alta della categoria, senza prolunghe.

 

Il pulsante di sgancio del caricatore, secondo tradizione, è di tipo reversibile e, insieme alle doppie leve di sicura, rende la Subcompact veramente ambidestra. Nel complesso l’arma risulta abbastanza quadrata, grazie all’ assoluta compattezza delle dimensioni generali: 158 millimetri di lunghezza per 122 millimetri altezza. L’estetica, nonostante rispetti i canoni familiari della serie Px4 Storm, ha un carattere proprio e anche marcato e, usando forse una definizione abusata, ha la fierezza e l’impostazione di un pitbull. E non ce ne vogliano i cinofili. Il fatto è che le masse sono proporzionate e “muscolari”, non c’è un millimetro o un grammo che non siano dislocati in ragione delle funzioni della difesa. Tra i 4 pollici della Px4 e i 3 pollici della Subcompact, ci sarà lo spazio anche per una Compact intermedia di 3,5 pollici? Vedremo, per adesso accontentiamoci della più piccola. I pregi, al di là delle apparenze, sono molti. In ragione del peso di appena 740 grammi scarica, offre una capacità superiore rispetto alle concorrenti, 13 colpi sono in effetti la capacità di una compatta piuttosto che di una subcompact. Non tutte, poi, offrono l’opportunità di un’ergonomia adattabile grazie ai dorsalini intercambiabili e, ancora, non tutte offrono sicure esterne o indicatori di colpo in canna. Se poi approfondiamo ulteriormente il discorso sicurezza, il fatto di avere un sistema di percussione tradizionale, sicuramente attirerà ulteriori simpatie. La presenza di una slitta porta accessori per torce tattiche (con o senza designatori laser) e mire luminescenti, consente un utilizzo veramente globale. La prova di tiro si è svolta nella sala azzurra, il tunnel di prova Beretta, con munizioni Fiocchi a palla troncoconica ramata di 123 grs. È servita per trovare le conferme dopo un test a cielo aperto a Las Vegas. Come la sorella maggiore, la Subcompact ha davvero un bello scatto, sia in doppia sia in singola. Trattandosi di pistola di spiccate caratteristiche difensive, abbiamo testato le reazioni sul double-tap e in brevi serie veloci: ottima la controllabilità, per effetto forse della generosa “prua” della piccoletta (l’altezza del fusto e del carrello, in volata, è di oltre 46 mm).

 

Per chi ha mani piccole l’impugnatura, del tutto identica alla Px4 anche se più corta, è ben conformata con curvatura accentuata e sufficiente perché non sfugga. Per chi ha mani più grandi lo sperone articolato Snapgrip aiuta ad appoggiare il dito mignolo e a impugnare meglio. È un dispositivo semplice, in plastica, che bascula dal fondello del caricatore, il cui uso non è però prescritto dal medico… Il rinculo è significativo (immaginiamo con caricamenti più spinti), ma molto rettilineo e non fastidioso, il grip molto più valido e meno “doloroso” di tante realizzazioni concorrenti. Niente salti o scalciamenti particolari della pistola. Non sappiamo dire se digerisca tutte le palle, ma non desta certo sospetti per il progetto meccanico. Ottime notizie per quanto riguarda l’ accuratezza e la precisione intrinseca che una canna così corta in teoria non potrebbe garantire a priori. Sia a 25 metri, sia ai canonici 10-15 metri abbiamo ottenuto rosate concentrate di un massimo di 150 mm nel punto esatto in cui abbiamo mirato. La migliore rosata ottenuta a 15 metri misura 80 mm, a 25 metri in tiro lento mirato 3 colpi sono racchiusi in appena 45 m. I dispositivi di mira potrebbero essere più istintivi e immediati da acquisire, ma il piccolo problema è di facile soluzione. La piccola superdotata è molto soddisfacente, facilmente occultabile e leggera e mai fastidiosa da portare, ed è prevedibile un buon successo di vendita, considerando che è aggiornata e molto competitiva rispetto alle concorrenti del segmento di mercato.

 

SCHEDA TECNICA

Produttore: Beretta Usa Corp, 17601 Beretta Drive, Accokeek, MD 20607, Usa, www.berettausa.com

Distributore: Beretta spa, via Beretta 18, 25063 Gardone Val Trompia (Bs), tel. 03.08.34.11, fax 03.08.34.14.21, www.beretta.it

Modello: Px4 Subcompact

Tipo: pistola semiautomatica

Calibro: 9×21, .40 S.&W.

Impiego specifico: difesa personale

Funzionamento: chiusura geometrica a corto rinculo di canna

Lunghezza canna: 76 mm

Percussione: indiretta, tramite cane esterno e percussore inerziale

Alimentazione: caricatori bifilari a presentazione singola Numero colpi: 13 (10 in .40 S.&W.)

Mire: tacca di mira e mirino fissi, innestati a coda di rondine

Scatto: Azione mista

Sicura: automatica al percussore, mezza monta del cane, leva esterna ambidestracon funzione anche di abbatticane

Lunghezza totale: 158 mm

Peso rilevato: 740 grammi a vuoto (707 senza caricatore)

Materiali: acciaio per canna e carrello, fusto polimerico

Finitura: carrello sabbiato, fosfatato e rivestito con Bruniton Numero del Catalogo nazionale: 16.564 (arma comune)

Prezzo: nd