Come testare allora l’effettiva efficacia delle innovazioni tecnologiche inserite in quest’arma se non andando a ricercare i limiti delle sue possibilità? Le caratteristiche salienti da testare in un’arma destinata alle competizioni sportive di tiro
action restano l’affidabilità, la precisione e la controllabilità. Il nostro
test a fuoco si è, quindi, svolto inseguendo quegli elementi che fanno la differenza. L’affidabilità dell’impianto meccanico M9 credo non abbia bisogno di conferme, più di 5 milioni di pistole prodotte con questa meccanica sono lì a confermare la bontà del progetto ed è per questo che non è stata una sorpresa constatare che per i più di mille colpi, tra ricaricati e commerciali di varie marche, esplosi durante la prova non è stata registrata alcuna incertezza di funzionamento. L’esemplare protagonista del
test è quello su cui da gennaio sta lavorando Vezzoli e, nel frattempo, ha già digerito più di cinque mila cartucce senza problemi.
Terminato il
warm-up per prendere confidenza con impugnatura e scatto, abbiamo cominciato a far cantare la semiautomatica gardonense. Un caricatore di munizioni snocciolato alla massima velocità da Roberto Vezzoli ha fatto registrare impressionanti
split tra una cartuccia e la successiva di 8 centesimi di secondo. Considerando che ingaggiare in modo preciso un bersaglio, anche a brevissima distanza, comporta un “investimento” di almeno 14-16 centesimi di secondo, il dato interessante è rappresentato dal fatto che quest’arma è pronta al fuoco molto prima che lo sia il tiratore, il quale ha la possibilità di sfruttare proficuamente il tempo trascorso tra la fine del ciclo funzionale, quando le masse hanno terminato il loro movimento, e il momento in cui si torna a fare fuoco. Se a questo dato si aggiunge quello relativo al peso totale della pistola, che è 1.345 grammi, il 30% in più di una classica M9, diventa immediatamente comprensibile quanto più stabile sia questa geometria di masse, rapportata alla munizione, tarata sulla molla di recupero scelta. Sono, infatti, disponibili ben tre diversi libbraggi per la molla di recupero: 9, 11 e 13 libbre, da testare sulla munizione utilizzata.
Numerosi gli esercizi svolti durante la prova, con ingaggi di bersagli a distanze variabili, dai 2 ai 28 metri; sequenze lineari di 6-8 cartucce per valutare il ritorno in puntamento, avvenuto sempre perfettamente in asse e con un minimo
flip del mirino che si muove pochissimo e resta sempre sull’
alpha. Nei brandeggi, la 92X si ferma istantaneamente sul bersaglio successivo senza allunghi o sbandieramenti involontari. Il cambio di caricatore è risultato fin da subito facilitato sia dal pulsante di sgancio maggiorato sia dal bocchettone di alimentazione del caricatore di nuovo disegno, più ampio e regolare.
Anche con ricariche
match, sia nel tiro con una mano sia in quello con la mano debole, non c’è stato alcun problema di affidabilità e il ciclo ha funzionato al 100%, compreso l’arresto in apertura a caricatore vuoto. Quello che può sembrare un insignificante dettaglio è, invece, il frutto di un attento studio di tutte i possibili problemi che possono insorgere durante una competizione e che generano perdita di tempo e di punti.
La precisione, benché figlia principalmente della qualità della munizione utilizzata, è un altro fondamentale elemento da testare. Nella prova della 92X, oltre alle consuete rosate da 5 cartucce ottenute sulla canonica distanza di 10 metri, abbiamo voluto provare anche alla distanza di 28 metri con risultati di assoluto rilievo. La munizione che ha regalato le maggiori soddisfazioni in fatto di precisione è stata quella ricaricata con palla Fiocchi
Fmjtc di 123 grani, spinta da 4,5 grani di Vihtavuori N320, assemblata con innesco
small pistol Fiocchi e bossolo “primo sparo” sempre Fiocchi. Con tutte le munizioni commerciali e ricaricate testate nel coso della prova, i risultati a 10 metri sono stati ampiamente soddisfacenti, ma a 28 metri la munizione con palla
Fmjtc di 123 grani ha regalato una strepitosa rosata di 4 cartucce in 30 millimetri, circa.
L'articolo completo su Armi e Tiro di maggio 2019