Beretta 9000 S calibro .40 S.&W.

La 9000 S rappresenta la continuità perché ha il tipico disegno Beretta dell’otturatore aperto e della canna scoperta, il cane esterno e il tradizionale sistema di scatto e percussione. La chiusura, però, è del tutto innovativa e piuttosto intelligente oltre che interessante. Il sistema di chiusura stabile, brevettato, è geometrico a corto rinculo con canna oscillante, basato sul vincolo diretto tra canna e carrello-otturatore, … [

] Vai alla gallery delle foto La 9000 S rappresenta la continuità perché ha il tipico disegno Beretta dell’ otturatore aperto e della canna scoperta, il cane esterno e il tradizionale sistema di scatto e percussione. La chiusura, però, è del tutto innovativa e piuttosto intelligente oltre che interessante. Il sistema di chiusura stabile, brevettato, è geometrico a corto rinculo con canna oscillante, basato sul vincolo diretto tra canna e carrello-otturatore, ottenuto mediante due robuste alette, che protrudono sullo stesso asse, a destra e a sinistra della base della camera di cartuccia. Le alette, in chiusura, si impegnano lateralmente in due recessi praticati sul carrello otturatore, mentre il dente posizionato sotto la camera di cartuccia appoggia sul chiavistello. La zona della chiusura della pistola, sul carrello-otturatore, corrisponde, all’interno del fusto in tecnopolimero, al blocchetto in acciaio ad altissima resistenza collocato in due tasche e tenuto in sede da una spina e dal chiavistello stesso. In volata, la canna è guidata, naturalmente, dal foro del carrello. Durante il ciclo di funzionamento, dopo l’esplosione del colpo, il carrello-otturatore trasla all’ indietro sotto la forza del rinculo ed esegue estrazione ed espulsione del bossolo spento, la canna si libera dal vincolo geometrico, bascula verso il piano della cartuccia presentata dal caricatore e percorre un tratto di appena 3 millimetri fino all’arresto, ottenuto con il secondo dente presente sotto la camera di cartuccia, in un apposito recesso del blocchetto in acciaio. Il ritorno del carrello-otturatore provvede all’alimentazione della nuova cartuccia e al ritorno in chiusura della canna. Il sistema garantisce un’ elevata ripetitività del ciclo, e anche elevata precisione perché la canna è bloccata quando l’arma è chiusa, ma soprattutto una riduzione delle parti in movimento e dei giochi che sono peculiari degli altri sistemi più noti. Tutti i modelli 9000 S sono dotati di sicura automatica sul percussore, che impedisce all’arma di sparare per urto violento contro superfici dure, esclusa solo quando il grilletto viene premuto a fondo. La sicura manuale sul fusto (non presente sui modelli Sd in sola Doppia azione), ambidestra e sdoppiata, inseribile quando il cane è armato o in mezza monta di sicurezza, interrompe il collegamento del grilletto con il gruppo di scatto, impedendo la rotazione della leva di scatto. L’abbatticane consente di mettere il cane in monta di sicurezza, azionando la leva della sicura oltre la posizione di sicura manuale vera e propria. Tutte le versioni sono dotate di avvisatore di cartuccia in canna, costituito dal piolo esterno del chiavistello del percussore, collocato in prossimità della tacca di mira, in posizione sfalsata. La percussione è indiretta mediante cane esterno e percussore inerziale, il cane mantiene la tradizionale forma Beretta con foro passante e scanalature grippanti (sui modelli Sd è privo di cresta). La Doppia azione è impostata di fabbrica con un peso attorno ai 4.000 grammi e la Singola attorno ai 2.000. Il grilletto ha una superficie d’appoggio ampia, con zigrinature che ne seguono la lunghezza. È all’interno di un ponticello molto arrotondato che facilita l’accesso del dito, anche guantato. La precorsa del grilletto è, a nostro parere, un po’ lunga e lo scatto avviene molto vicino al fusto, con il dito indice troppo piegato. Questo non influisce sul ciclo di funzionamento, ma non agevola certo la “gestione” dello scatto, in particolare nel tiro lento mirato. L’estrazione viene eseguita da un’unghia di dimensioni generose che ha richiesto un profondo scasso al bordo della camera di cartuccia. L’espulsione è davvero potente, verso destra e verso l’alto, anche se questo dato è fortemente condizionato dal tipo di cartuccia. Le mire sono classiche, impiegando il sistema di collimazione a tre punti verniciati in bianco. Nonostante che siano ribassate, sempre per uso difensivo, sono sufficientemente alte e ben acquisibili. Il caricatore contiene, dicevamo, 10 colpi di .40 Smith & Wesson e 12 di 9×21 o 9×19. Molto interessante l’intercambiabilità prevista da Beretta con il caricatore della 92-98, semplicemente infilandovi un adattatore per la parte eccedente che fuoriesce dal bocchettone. Il lavoro più consistente è stato eseguito, evidentemente, sul fusto in tecnopolimero, prodotto dalla Lnp. Il materiale prescelto, rinforzato con fibre di vetro lunghe, è particolarmente tenace ed è stato testato rispetto all’attacco degli agenti chimici e a temperature variabili tra -40 °C e +60. Durante la presentazione alla stampa ho avuto modo di provarla con cartucce notoriamente “robuste”, le Fiocchi Fmj Tc (che erogano una velocità alla bocca di 1.197 ft/sec per un’energia di 541 ft.lbs). A dispetto delle dimensioni contenute, l’arma rivela considerevoli doti di precisione, anche se la breve linea di mira e la precorsa un po’ lunga non favoriscono il tiro meditato. È, invece, una vera istintiva proprio per la caratteristica di rilevare e scalciare poco, addirittura meno di altre semiautomatiche con fusti in metallo e dimensioni large. La Beretta 9000 S è stata provata anche da atleti del Tiro dinamico nonché agenti di polizia, Flavio Moncada e Silvia Simeoni, i quali si sono espressi da subito con una buona familiarità, che deriva dall’abitudine alla sorella maggiore, la 92. In velocità, doppiando i colpi, in Doppia azione, a lunga distanza (50 metri) l’ arma ha sempre reagito molto bene. Il parere di Silvia era particolarmente importante, perché la 9000 è adatta al pubblico femminile. Il suo è stato un Ok su tutta la linea. Flavio, che è anche istruttore di tiro di polizia, ha trovato che l’impugnatura è confortevole e che la semiautomatica di Gardone si candida decisamente al ruolo di arma back-up (di scorta). A partire dagli Stati Uniti, la 9000 è la pretendente a essere seconda (nell’uso) alla sola 92. Per il momento. Non male per la prima semiautomatica Beretta con fusto in plastica. [

] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di gennaio 2000 [

] Costruttore: Pietro Beretta Spa, via Pietro Beretta 18, 25063 Gardone Val Trompia (Bs), tel. 030/83.411, fax 030/83.41.421 Modello: 9000 (disponibile anche versione D in solo Doppia azione) Calibro: .40 S.&W. (anche 9×21 e 9×19) Impiego specifico: difesa e law enforcement Funzionamento: semiautomatico a corto rinculo con chiusura geometrica stabile Alimentazione: mediante caricatore bifilare con presentazione singola della cartuccia Numero colpi: 10+1 (12+1 calibro 9 mm) Scatto: Singola e Doppia azione con monta intermedia del cane Percussione: indiretta mediante cane esterno e percussore inerziale Sicure: automatica al percussore, manuale alla catena di scatto Canna: lunga 88 mm Sistemi di mira: a 3 punti bianchi: tacca di mira regolabile in derivazione; mirino regolabile in derivazione; linea di mira lunga 132 mm Sgancio caricatore: a pulsante laterale Dimensioni: lunghezza 168 mm, altezza 122 mm, spessore 42 mm (31 mm la versione Sd) Peso: 780 g scarica (760 le calibro 9 mm) Materiali: fusto in tecnopolimero rinforzato con fibre di vetro, con impugnatura sovrainiettata in materiale grippante; carrello in acciaio sabbiato Finitura: metallo fosfatato nero e rivestito Bruniton; fusto con texture nelle zone di contatto con la mano Caratteristiche balistiche: Fiocchi Fmj Tc 170 grs, V0 1.197 ft/sec, E0 541 ft.lbs Fattore potenziale: 6,2 (palle da 170 grs) Numero del Catalogo nazionale: 11.693 (11.694 la versione D) Prezzo: 696 euro, Iva inclusa