Armi non catalogate: si può importare!

Da fonti ben informate, abbiamo appreso che il ministero dell’Interno avrebbe emanato una circolare dalla quale si evince che le questure sono obbligate a rilasciare le licenze d’importazione anche per quelle armi che non abbiano mai ottenuto un numero di catalogo, richiamando gli uffici periferici riluttanti ad adeguarsi, non essendovi alcun motivo ostativo all’importazione di armi comuni da sparo non catalogate

 

Da fonti ben informate, abbiamo appreso che il ministero dell’Interno avrebbe emanato una circolare dalla quale si evince che le questure sono obbligate a rilasciare le licenze d’importazione anche per quelle armi che non abbiano mai ottenuto un numero di catalogo, richiamando gli uffici periferici riluttanti ad adeguarsi, non essendovi alcun motivo ostativo all’importazione di armi comuni da sparo non catalogate. L’augurio è di un rapido adeguamento alle vigenti normative da parte di tutte le questure italiane che, eccezion fatta per quella di Brescia, per quello che ne sappiamo noi, dal 1° gennaio avevano smesso di rilasciare licenze di importazione, adducendo una non meglio specificata esigenza di ulteriori indicazioni da parte del ministero. Ora le indicazioni ci sono…

Questo l’aspetto principale e positivo della circolare. Tra quelli negativi, invece, le incrostazioni del recente passato che ritornano e che, evidentemente, faticano a essere rimosse. Sembra che ogni importatore, infatti, dovrà allegare alla richiesta di licenza di importazione anche una scheda tecnica e le fotografie dell’arma oggetto dell’istanza, praticamente ciò che già accadeva per la richiesta di catalogazione, anche se, in questo caso, si tratterebbe più o meno di un’autocertificazione da parte dell’azienda.

Un secondo passaggio decisamente negativo contenuto nella circolare sarebbe il riferimento alle armi somiglianti alle armi automatiche, “categoria” creata alcuni anni fa e che continua a non far dormire sonni tranquilli al Viminale. La circolare ostinatamente continua a non riconoscere la qualifica di armi da caccia (come previsto dalla legge 157/92, dalla circolare del 1997 e dal recente decreto 204 del 2010), costringendo gli importatori/produttori a richiederne la penalizzante (a fini della detenzione) qualifica di arma sportiva.