Arcicaccia: niente pregiudiziali sulla lotta ai bocconi avvelenati

“Addebitare genericamente ai cacciatori la responsabilità dell’uso dei bocconi avvelenati è gratuitamente offensivo e istigante a una strumentale criminalizzazione di chi sul tema dell’attività venatoria ha idee diverse dalle sue”. È questo il commento di Osvaldo Veneziano, presidente nazionale Arcicaccia, in risposta alle dichiarazioni del consigliere comunale delegato di Roma per i diritti degli animali, Monica Cirinnà. “È del tutto privo di oggettività”, pros… “Addebitare genericamente ai cacciatori la responsabilità dell’uso dei bocconi avvelenati è gratuitamente offensivo e istigante a una strumentale criminalizzazione di chi sul tema dell’attività venatoria ha idee diverse dalle sue”. È questo il commento di Osvaldo Veneziano, presidente nazionale Arcicaccia, in risposta alle dichiarazioni del consigliere comunale delegato di Roma per i diritti degli animali, Monica Cirinnà. “È del tutto privo di oggettività”, prosegue Veneziano, “addebitare responsabilità ai cacciatori: quella dei bocconi avvelenati è una pratica terribile, vietata dalla legge 157/92 voluta e difesa proprio dalle associazioni venatorie e da autorevoli esponenti del mondo ambientalista. Il nostro ragionare non esclude possibili presenze di mele marce, siamo però di fronte a responsabilità personali di delinquenti che vanno perseguiti duramente ed espulsi dall’associazionismo di qualunque colore. Preferiamo far parlare i fatti, proponendo un incontro tra il consigliere delegato e tutte le associazioni per mettere in campo energie, presenze, mezzi per contrastare i pericolo dell’avvelenamento, delle trappole, delle reti, del bracconaggio. Riconosciamo, infatti, a Monica Cirinnà l’impegno concreto per contrastare il randagismo e per migliorare le condizioni di vita degli animali a Roma”.