Altro ricorso, questa volta contro gli ammessi

Non sembra volersi fermare il fiume di ricorsi presentati alla giustizia sportiva dell’Unione italiana Tiro a segno per quanto riguarda la regolarità delle candidature per le elezioni per il rinnovo della presidenza e del consiglio della federazione del Coni: dopo quelli presentati dai due esclusi eccellenti, Gianfranco Mantelli e Costantino Vespasiano, questa volta è uno dei candidati ammessi, Valerio Adorni del Tiro a segno di Parma, ad aver deciso di adire la giustizia sportiva (mettendo in conoscenza  Coni e ministeri della Difesa e per la Pubblica amministrazione) per promuovere la verifica della regolarità dell’ammissione di altri tre candidati ammessi: Carlo Mantegazza, per molti anni presidente del Tiro a segno di Roma, Giulio Orlandini, caporedattore di Armi e Tiro e lo stesso Igino Rugiero, commissario straordinario dell’Uits nonché militare in servizio.

Due, in particolare, i motivi addotti a sostegno dell’incompatibilità di Rugiero alla candidatura per la presidenza: “Ai sensi dell’art.7 della legge 14/1978, lett. b)”, si legge nel ricorso, “è prevista l’incompatibilità del “dipendente dell’amministrazione cui compete la vigilanza o dei Ministeri del bilancio, del tesoro, delle finanze e delle partecipazioni statali”. Rugiero, essendo un Colonnello del Ministero della Difesa, è un dipendente di tale Ministero, appunto, che ha la vigilanza sull’Uits; Ai sensi della successiva lett. g) dell’art. 7 è prevista l’incompatibilità di colui che è “appartenente alle forze armate in servizio permanente effettivo”. Pertanto il Colonnello Rugiero è palesemente incompatibile con la carica di Presidente Uits”.

Nel ricorso si segnalano e sottolineano anche profili di conflitto di interesse tra la carica del commissario straordinario e quella di candidato alla presidenza: “L’incompatibilità doveva essere rilevata già dalla Commissione Verifica Poteri che, stranamente, non ha eccepito nulla. Tale aspetto è alquanto sconcertante se si considera che la stessa Commissione è stata nominata con Delibera del Commissario n. 35 del 23.04.2021 proprio del Col. Rugiero. In totale spregio dell’art. 6 bis della Legge n. 241/90 (che vieta al Responsabile del Procedimento di intervenire in qualsiasi fase del procedimento amministrativo in caso di conflitto di interessi), il Rugiero ha proceduto alla nomina dei componenti della Commissione che poi avrebbe dovuto giudicare l’ammissibilità della sua candidatura e di quella dei suoi avversari”.

Anche il modulo predisposto per la presentazione della candidatura, secondo il ricorrente, sarebbe illegittimo, in quanto “nel predetto modulo il candidato è tenuto a dichiarare tutta una serie di cose tra cui: “DICHIARA ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445/2000 fin d’ora l’insussistenza a proprio carico di cause di inconferibilità e di incompatibilità di cui al D.Lgs. 39/2013 e della legge n.14/1978 impegnandosi a rilasciare apposita dichiarazione in tal senso, in caso di elezione, all’atto dell’assunzione della carica in oggetto; dichiara, inoltre, di essere a conoscenza che tale dichiarazione, così come la insussistenza di una causa di inconferibilità, di incompatibilità o di ineleggibilità sono condizioni per l’efficacia dell’assunzione della carica”. In pratica con tale modulo (illegittimo in quanto contenente requisiti non contemplati nel nuovo Statuto) il Rugiero vorrebbe posticipare alla fase post-elezioni il suo evidente problema di incompatibilità ex Legge 14/1978”.

Per quanto riguarda il giornalista Giulio Orlandini, è contestato il fatto che la sua attività di lavoro dipendente sia in contrasto con la norma dello statuto Uits che dichiara ineleggibili “coloro che traggono la propria fonte primaria o prevalente di reddito da un’attività commerciale e/o imprenditoriale, industriale, artigianale, svolta in proprio e/o in nome altrui, collegata all’attività dell’Unione”.

Per quanto riguarda, infine, Carlo Mantegazza, il motivo addotto per il ricorso consiste nel fatto che avrebbe omesso di produrre notizia riguardo la sua posizione di componente del consiglio di amministrazione nonché presidente e legale rappresentate (cariche ricoperte fino al 7 aprile scorso) di una azienda produttrice di munizioni e fornitrice di alcune sezioni Tsn.