L’Italia fa il pieno anche nel dinamico

I Mondiali Usip per le forze di polizia, quest’anno ospitati a Milano, impegnano atleti in numerose discipline: niente, però, come il tiro action tocca l’anima operativa degli agenti. Azzurri sugli scudi, nonostante una circolare…

La competizione si è svolta presso il campo di tiro di Uboldo (Va), ospitata dall’Uboldo Shooting club, il cui staff ha dovuto mettere a dura prova le proprie capacità organizzative, regalando una manifestazione magistrale sotto il profilo logistico e connotata da una propria specifica natura sotto il profilo agonistico, mettendo a confronto i tiratori con il medesimo equipaggiamento e la medesima arma: la solidissima e intramontabile Beretta 98Fs (versione calibro 9×21 della 92Fs che da molti anni prende servizio ogni giorno con poliziotti di tutto il mondo).

L’idea geniale di resettare tutti i partecipanti rispetto ad armi ed equipaggiamento propri, per confrontarsi a parità di strumenti, è stata però la risposta organizzativa all’inspiegabile gap normativo della legislazione italiana in materia di armi: se, infatti, da più parti nel mondo è largamente impiegata la pistola calibro 9×19, in Italia ne è stato confermato in questa occasione, attraverso una specifica circolare ministeriale, il divieto di importazione anche per gli agenti in gara, poiché considerata “arma da guerra” (la direttiva europea peraltro sembra dire una cosa diversa…).

Ancora una volta, dunque, l’anima organizzativa italiana, portata per natura all’adattamento, è riuscita a trasformare un limite (inspiegabile) in un plus. Peccato solo non poter impiegare tanti talenti di adattamento e improvvisazione su di una base normativa solida e certa, quasi fosse un’eterna condanna che i talentuosi italiani devono espiare a vita.

In ogni caso, e lungi dall’essere stati in qualche modo avvantaggiati da una pregressa conoscenza dell’arma (praticamente nessun poliziotto che sia anche un appassionato tiratore si allena al tiro sportivo con l’arma di servizio), i tiratori italiani hanno dato ancora una volta prova, anche al di fuori dei classici circuiti sportivi internazionali del tiro action, di non temere alcun confronto, anche considerando che alla competizione hanno partecipato nomi illustri del tiro agonisitico action internazionale.

Quattro le categorie: assoluto uomini, assoluto donne, squadre maschili e squadre femminili.

Tre le medaglie azzurre: 1 oro individuale per il nostro granitico Roberto Vezzoli (polizia di Stato), 1 oro alla squadra maschile (oltre a Vezzoli, Giovanni Zuccolo della polizia di Stato ed Enri Botturi della polizia locale di Torino) e 1 bronzo alla squadra femminile (Simona Mastracco e Chiara Neviani, polizia di Stato, e Lucia Caroli, polizia locale di La Loggia).

Insomma, armi e munizioni italiane eccellenze nel mondo (in questo caso Beretta e Fiocchi), tiratori italiani eccezionali, organizzazione italiana in grado di reggere il colpo del cambio di programma a due settimane dall’inizio e solito terreno amministrativo e giuridico paludoso che, se da un lato esalta le capacità di adeguamento ed improvvisazione, dall’altro rende sempre tutto enormemente più difficile. Ma, si sa, occorre fare di necessità virtù.