6 motivi per comprare un red dot

Una lista con 6 ragioni per acquistare un punto rosso da montare su fucile, pistola o carabina In passato i red dot, conosciuti anche come punti rossi, erano dispositivi costosi, fragili e piuttosto ingombranti, impiegati principalmente in ambito militare. Oggi le cose sono decisamente cambiate e i punti rossi moderni sono diventati leggeri, robusti e, in alcuni casi, anche piuttosto economici. Non solo: sono stati fatti dei passi da gigante anche per quanto riguarda aspetti critici come la durata della batteria oppure la chiarezza delle lenti. Per queste ragioni, sempre più tiratori agonisti e non decidono di acquistare un punto rosso da montare sulle proprie armi, sia lunghe sia corte.

Prima di analizzare nello specifico quali sono le motivazioni che spingono a “tradire” le classiche mire metalliche, cerchiamo di descrivere brevemente cos’è un red dot e come funziona. Un punto rosso è uno strumento utilizzato per mirare che viene montato sulla slitta di una carabina oppure su un’apposita fresature sul carrello di una pistola. Un emettitore proietta un fascio luminoso su una speciale lente progettata per riflettere certi colori, pur rimanendo trasparente. In questo modo, il punto rosso è visibile all’occhio del tiratore e appare come se fluttuasse davanti al bersaglio. La posizione del punto sulla lente è regolabile in modo da poter modificare sia l’altezza sia la derivazione. In commercio esistono svariati tipi di red dot con dimensioni, reticoli e forme diverse; tuttavia, una caratteristica che li accomuna è quella di essere solitamente privi di ingrandimento, in modo da agevolare l’acquisizione istintiva e veloce del bersaglio.
Adesso che abbiamo un’idea riguardo alle caratteristiche di un red dot, possiamo prendere in considerazioni le ragioni per acquistarne uno! Quando si utilizzano le mire metalliche il tiratore deve concentrarsi su 3 oggetti posti su piani diversi: la diottra o la tacca di mira, il mirino e il bersaglio. Visto che l’occhio umano non può mettere a fuoco 3 elementi sovrapposti alla volta, molto spesso ci si concentra solamente sul mirino, mentre la diottra e il bersaglio rimangono sfocati. Imparare a eseguire correttamente questa operazione richiede tempo, fatica e allenamento. Con un red dot la situazione diventa molto meno complessa visto che gli elementi da sovrapporre sono solamente 2: il punto rosso e il bersaglio. Nel momento in cui il punto rosso si trova sopra il bersaglio basta premere il grilletto e, se abbiamo fatto la nostra parte, colpiremo l’obiettivo.
Questa facilità di utilizzo si traduce in maggiori possibilità di colpire il bersaglio, aumentando così la soddisfazione e il divertimento dei tiratori novizi o di chi non ha molto tempo da dedicare all’allenamento.
I red dot vengono spesso utilizzati in ambito sportivo o militare per la velocità con cui consentono di colpire il bersaglio. I punti rossi sono infatti progettati per sparare con entrambi gli occhi aperti e questa caratteristica consente di mantenere inalterato il campo visivo per poter passare in pochissimi secondi da un obiettivo all’altro. Non dovendo considerare fattori come l’estrazione pupillare, l’acquisizione del bersaglio risulta veloce e istintiva: basta imbracciare l’arma, visualizzare il dot e il bersaglio e fare fuoco, il tutto senza preoccuparsi della posizione della testa o del punto rosso.
Molti tiratori non vedono di buon occhio i punti rossi poiché, all’apparenza, sembrano meno robusti e affidabili delle care vecchie mire metalliche. Non è assolutamente così: il corpo di molti red dot di qualità è costruito con resistente alluminio aeronautico anodizzato, mentre le lenti subiscono degli appositi trattamenti per resistere ai graffi, agli urti e al rinculo. L'impermeabilità viene invece garantita da apposite guarnizioni in gomma che sigillano l’unità. I red dot con design a tubo sono anche resistenti all’appannamento grazie al riempimento con azoto.
Un’impressionante testimonianza sulla resistenza dei red dot moderni ci viene data da Larry Vickers, che durante una visita alla Aimpoint ha avuto modo di vedere un red dot dell’azienda svedese rimasto danneggiato in un incendio ma ancora funzionante.
Le innovazioni tecnologiche hanno permesso ai red dot moderni di avere una durata delle batterie sempre maggiore. Per farvi un esempio concreto, con una singola batteria Cr2032 un Aimpoint Micro H2 può funzionare ininterrottamente per ben 50.000 ore (più di 5 anni), rendendo praticamente inutile lo spegnimento del dot tra una sezione di tiro e l’altra. Se comunque avete l’incubo di ritrovarvi con la batteria scarica nel momento del bisogno, molti punti rossi integrano una funzione di spegnimento automatico trascorse determinate ore. Alcuni modelli vantano addirittura un sensore di movimento che spegne automaticamente il dot dopo alcune ore di inattività, per poi riaccenderlo immediatamente appena viene rilevato un movimento.
Col passare del tempo si è assistito a un interessante fenomeno: i red dot di buona qualità sono diventati economi e i red dot economici sono diventati di buona qualità. Caratteristiche come resistenza, chiarezza delle lenti e visibilità del dot oggi sono infatti alla portata anche del tiratore medio e non è più necessario sborsare una fortuna per avere un’ottica di buona fattura. Spendendo dai 200 ai 300 euro si possono infatti acquistare soluzione budget prodotte da aziende come Vortex, Holosun o Sig Sauer: non saranno “a prova di bomba” come i red dot di derivazione militare, tuttavia l’eccezionale rapporto qualità-prezzo rende questi prodotti ottimi per il tiro ricreativo o l’attività sportiva.
Sul mercato si possono trovare red dot pensati per quasi tutti gli impieghi. Se, per esempio, cercate qualcosa per il tiro ravvicinato rapido potete optare per un punto rosso con dot di grandi dimensioni. Se invece volete mantenere un buon livello di precisione, potete considerare l’acquisto di un prodotto con dot da 1 Moa. È disponibile anche una grande varietà di forme e dimensioni: dai leggeri micro red dot, ideali per pistole e carabine in calibro da pistola, ai massicci puntatori olografici dotati di ampie lenti, da montare su carabine e fucili. Per rendere più agevole il tiro a distanze medio-lunghe, inoltre, si può aggiungere un pratico moltiplicatore di ingrandimento con base a cerniera, in maniera da compensare la mancanza di ingrandimento tipica dei red dot. Insomma, con una tale varietà di scelta è sicuramente possibile trovare il punto rosso adatto alle proprie esigenze.