Abolire la caccia è una priorità

L'associazione dedicata al co-fondatore di M5S ha fissato gli obiettivi programmatici per il prossimo futuro e, tra questi, figura l'abolizione della caccia L’Adnkronos ha dato notizia di un incontro tenuto ieri a Roma dall’Associazione Gianroberto Casaleggio (dedicata al co-fondatore del movimento 5 Stelle), nel corso della quale sarebbero state definite le linee guida per raccogliere l’eredità ideale dell’intellettuale da poco scomparso. A fare gli onori di casa è stato Davide Casaleggio (in foto), figlio di Gianroberto, con la partecipazione anche del leader M5S Luigi Di Maio e di altri parlamentari del movimento. Ebbene, tra gli obiettivi filosofico-politici che l’associazione ha concretizzato, figura anche quello dell’abolizione della caccia, con la motivazione che “lo sport non può comportare la morte di esseri viventi”. Per dire la verità, l’M5S e le relative piattaforme associazionistico-digitali che supportano il movimento hanno da sempre incluso tra le proprie finalità programmatiche quella della difesa dell’ambiente, risulta però a questo punto evidente che, diversamente da quanto accade in molti Paesi d’Europa, non si ritenga possibile che la tutela ambientale possa passare (anche) attraverso una gestione faunistica condivisa con i cacciatori. Ciò che più preoccupa è, in effetti, che l'approccio al tema venatorio, come peraltro anche ad altri temi, sia ispirato a una visione massimalista che prescinde dalla realtà delle cose e del territorio. È un dato di fatto (non siamo noi a dirlo, bensì una recentissima indagine dell'Università di Urbino) che in Italia l'attività venatoria e più in generale il possesso legittimo di armi movimentano quasi mezzo punto di Pil, per non parlare delle ricadute in termini turistici e gastronomici che in molte regioni d'Italia sono indissolubilmente legate alla selvaggina.