Usa: la carestia di munizioni è giunta fino ai corpi di polizia

Signs point out quantity limits on certain types of ammunition after Dukes Sport Shop reopened, Wednesday, March 25, 2020, in New Castle, Pa. under the new conditions specified for gun stores. The store had closed last week when Pennsylvania Gov. Tom Wolf ordered a shut down of non-essential businesses to slow the spread of the coronavirus. (AP Photo/Keith Srakocic)

La carenza di munizioni sul mercato statunitense è ormai endemica da diversi mesi: in particolare, si è inasprita ulteriormente nel 2021, dopo aver iniziato a far sentire i propri effetti già nel corso del 2020. Con l’inizio della pandemia, l’allarme per i disordini legati all’emergenza sanitaria in concomitanza con le proteste, anche molto violente, del movimento Black lives matter, le ansie per le annunciate restrizioni da parte della neo-eletta amministrazione Biden, hanno innescato la corsa pazza, ormai ben nota, all’acquisto di armi da parte dei cittadini statunitensi, alla quale si è ovviamente associata la richiesta di munizioni. Foxbusiness ha fatto un semplice calcolo: se, come risulterebbe dai background check dell’Fbi, nel corso del 2020 sono stati ben 8,4 milioni i cittadini americani che hanno acquistato un’arma per la prima volta, ammettendo di dare una scatola di 50 cartucce a ciascuno, il fabbisogno è aumentato di quasi mezzo miliardo di cartucce. Se oltre a questo si pensa che anche coloro i quali già possedevano armi, di certo non sono stati a guardare, si può ben immaginare quali proporzioni abbia assunto la richiesta di munizioni in tutta la federazione. A questo si aggiunge il fatto che proprio a metà del 2020 il gruppo Remington ha annunciato l’accesso alla procedura fallimentare e, nei mesi successivi, la sua divisione munizioni è rimasta ferma in attesa che evolvesse la situazione societaria, facendo così mancare dal mercato uno dei più importanti player del settore.

A questo si aggiunge che, nel 2021, nonostante la scarsità di munizioni la partecipazione all’attività venatoria da parte dei cacciatori americani è stata comunque superiore al passato.

Tutti questi elementi, combinati, hanno determinato una tale carenza di munizioni sul mercato, che i suoi effetti stanno cominciando a sentirsi anche a livello di dipartimenti di polizia, un po’ in tutta la federazione, come confermato da Jason Wuestenberg, direttore esecutivo della National law enforcement firearms instructors association, il quale ha confermato che una quantità non trascurabile degli istruttori di polizia iscritti all’associazione hanno dovuto cancellare i loro corsi perché il loro dipartimento non disponeva delle munizioni sufficienti, né era in grado di procurarle con tempistiche precise. Il portavoce del dipartimento di polizia di Las vegas, Larry Hadfield, ha confermato che il proprio ufficio ha disposto di “conservare le munizioni quando possibile”.

Un altro degli aspetti sottolineati da alcuni osservatori è che questa situazione porta, inevitabilmente, i cittadini che hanno acquistato un’arma per la prima volta a non poter frequentare i poligoni per impratichirsi con il maneggio in sicurezza dell’arma, con risvolti che potrebbero avere conseguenze negative in termini di incidenti domestici e spari accidentali.