Un attimo che può costare caro

Il Tar di Trento ha confermato il ritiro del porto d’armi disposto da questore per due tiratori ai quali hanno sottratto le armi lasciate in macchina per pochi minuti

Oltre al danno, la beffa, verrebbe da dire. Oltre alla perdita dell’arma, anche quella del porto di fucile per Tiro a volo, ritirato dalla questura di Trento a due tiratori ai quali sono state sottratte le armi lasciate incustodite nell’auto parcheggiata in prossimità del campo di tiro, nei pochi minuti occorrenti a iscriversi alla gara. I tiratori hanno fatto ricorso al Tar, il quale però ha confermato la liceità del provvedimento del questore.

Il fatto è, purtroppo, indicativo di quella che è una responsabilità molto seria che fa capo al proprietario dell’arma: quella, cioè, di averne il pieno controllo nel momento in cui si sposta fuori di casa con l’arma al seguito, per andare al poligono, in armeria o in qualsiasi altro luogo. Tra le disattenzioni alle quali l’autorità di Ps guarda con particolare sfavore c’è, in particolare, lasciare l’arma incustodita nella vettura, tanto che spesso sui porti d’arma c’è una precisa indicazione timbrata, che specifica il divieto a lasciare l’arma incustodita sul veicolo.

Che l’assenza duri pochi minuti, addirittura pochi secondi, oppure ore, purtroppo (e questa è la lezione da apprendere tutti quanti) l’ordinamento giuridico non è disposto ad attenuanti e determina, nella stragrande maggioranza dei casi, un automatismo di inaffidabilità del soggetto titolare del porto d’armi (alla quale inaffidabilità segue immediatamente il ritiro del titolo di polizia) nel momento in cui si è determinato il furto dall’autovettura incustodita. Le circostanze precise del fatto non sono note, né al momento si conoscono le motivazioni della sentenza: in ogni caso, il consiglio è di prestare sempre la massima attenzione e vigilanza sulle armi che si portano al proprio seguito. Perché il prezzo di una disattenzione può essere salato e… definitivo.