Troppi caprioli nel Chianti

Il flagello di Bacco: Coldiretti, Cia e Confagricoltura della zona del Chianti reclamano interventi urgenti per limitare le popolazioni di caprioli che, a loro dire, devastano le vigne del pregiato nettare. “Occorre procedere speditamente”, si legge nel loro comunicato, “a nuovi abbattimenti straordinari per riportare la densità dei cervidi a numeri sostenibili”. Secondo l’assessore provinciale all’agricoltura, Claudio Galletti, sono già state prese le opportune… Il flagello di Bacco: Coldiretti, Cia e Confagricoltura della zona del Chianti reclamano interventi urgenti per limitare le popolazioni di caprioli che, a loro dire, devastano le vigne del pregiato nettare. “Occorre procedere speditamente”, si legge nel loro comunicato, “a nuovi abbattimenti straordinari per riportare la densità dei cervidi a numeri sostenibili”. Secondo l’assessore provinciale all’agricoltura, Claudio Galletti, sono già state prese le opportune misure di contrasto: «Il piano di abbattimento per la stagione 2008-2009 è stato realizzato quasi al cento per cento. Nella sola provincia di Siena sono stati abbattuti 5.667 caprioli, quasi un migliaio in più rispetto all’anno scorso. Abbiamo anche ottenuto di allungare il periodo di abbattimento di 15 giorni e ciò ci ha permesso di abbattere un’altra trentina di animali». Ma il problema persiste: secondo l’associazione Città del vino, “in Toscana ci sono 150 mila cinghiali e 50 mila caprioli. Tra il 2005 e il 2007 sono stati chiesti danni per 5 milioni di euro. I cinghiali mangiano l’uva, se ne entra uno in un vigneto è capace di far fuori anche 50 chili di grappoli. Ma il capriolo fa peggio, perché divora la foglia giovane facendo tabula rasa di un’intera piantagione”. Tra le soluzioni proposte, l’aumento delle quote di abbattimento o, almeno, il prolungamento del tempo concesso ai selecontrollori per portare a termine i piani di abbattimento.