Quando è la polizia a indignarsi

Dopo gli “indignati”, sono questa volta i poliziotti a scendere in piazza: le sigle sindacali di rappresentanza della categoria hanno organizzato, a Roma e in altre città, sit-in di protesta contro i tagli previsti dal governo al comparto sicurezza, con tanto di fusti di benzina vuoti, per chiedere simbolicamente ai cittadini una colletta per il carburante da destinare ai mezzi

Dopo gli "indignati", sono questa volta i poliziotti a scendere in piazza: le sigle sindacali di rappresentanza della categoria hanno organizzato, a Roma e in altre città, sit-in di protesta contro i tagli previsti dal governo al comparto sicurezza, con tanto di fusti di benzina vuoti, per chiedere simbolicamente ai cittadini una colletta per il carburante da destinare ai mezzi. Ma la logica dei "tagli lineari" tanto cara al ministro Tremonti, non trova appoggio globale nella maggioranza: i sottosegretari Alfredo Mantovano (Interni) e Guido Crosetto (Difesa) hanno infatti dichiarato che "per raggiungere l'obiettivo del pareggio di bilancio, il sistema sicurezza non può essere messo sullo stesso piano di altri settori dello Stato". A Tremonti e Berlusconi, in pratica, si chiede di rivedere tutte le riduzioni ai budget della sicurezza decisi nel 2011 e destinati ad aggravare una situazione già critica nei prossimi anni.

A contorno di ciò, però, ci sia consentita una considerazione: i fondi destinati alla polizia sono pochi, è vero, ma spesso parti non trascurabili di tali entrate vengono poi sprecate con acquisti dissennati di materiali di equipaggiamento, non idonei: è appena il caso di ricordare i fucili Benelli richiesti appositamente con canna di soli 30 centimetri e mai utilizzati, le pettorine catarifrangenti per la polizia stradale ordinate in Romania e ricevute con la scritta "polizzia", le scarpe per il personale femminile con taglie microscopiche e così dure da non poter essere indossate, e così via. Se già ci sono pochi soldi, evitare di buttarne dalla finestra può aiutare…