Smith & Wesson Military & Police, micidiale sparatutto

Una polimerica pensata per il mercato militare e del law enforcement. Super sicura sempre, anche nello smontaggio, dispone di tre dorsalini per "trasformare" l'impugnatura. Abbiamo messo a confronto il calibro 9×21 con .40 S&W

Di Luca Brigatti

Ha ereditato il nome di un revolver leggendario nel catalogo della Smith & Wesson, ma è un concentrato di tecnologia destinato a fare da “biglietto da visita” per l’ingresso in grande stile dell’azienda di Springfield nel settore militare e del law enforcement.
Realizzata in 9 mm, .40 S.&W. e .357 Sig, è stata da subito adottata da alcuni dipartimenti di polizia, tra i quali quello di Columbus e Cincinnati nell’Ohio, e dagli agenti di sicurezza dell’aeroporto di Fort Worth, Dallas.
Le credenziali sono di tutto rispetto: sei esemplari di M&P hanno sparato 60 mila colpi senza alcun malfunzionamento, un secondo test che prevedeva lo sparo di 2.500 colpi con una sola pistola nel tempo massimo di 40 minuti è stato ugualmente superato senza alcun problema.
Il fusto è realizzato in Zytel, un polimero ad alta resistenza impiegato anche per le calciature dei fucili M16.
Il dust cover si prolunga fino a pochi millimetri dalla volata e, nella parte inferiore, presenta una slitta a norme Stanag per l’installazione di torce o laser.
Le guide di scorrimento del carrello (due per lato) sono integrali a una gondola in acciaio, che contiene anche tutti i componenti dello scatto e il piano inclinato di contrasto per l’abbassamento della culatta della canna durante lo sparo (sistema di chiusura a corto rinculo con canna oscillante tipo Browning modificato).
Le guide di scorrimento del carrello non sono rettilinee, ma leggermente convesse, allo scopo di diminuire l’attrito e di offrire vie di fuga all’eventuale sporcizia accumulata.

Come ogni pistola di ultima generazione che si rispetti, anche la M&P ha i dorsalini intercambiabili. I dorsalini, però, invece di essere semplici spessori per il dorso del castello, sono dotati di due ali che vanno anche a intervenire sull’ingombro laterale dell’impugnatura.
Realizzati in tre dimensioni, variano lo spessore da un minimo di 29,6 mm a un massimo di 35,4 mm. Il punto di massimo spessore è a metà impugnatura, in modo da riempire perfettamente il palmo della mano. I dorsalini sono tenuti in posizione da un’asta in acciaio con una base a “T”, che rispetta la sagomatura del dorso dell’arma. Per cambiare il dorsalino, la base deve essere ruotata di 90 gradi, quindi si può sfilare l’asta.
La base è conformata in modo tale che quando il caricatore è inserito sia impossibile qualsiasi movimento, scongiurando così la perdita accidentale del componente. Il pulsante di sgancio del caricatore è posto alla base del ponticello ed è reversibile per l’utilizzo da parte dei mancini. L’operazione può essere effettuata in un attimo a condizione di avere un oggetto appuntito, anche una semplice penna biro può andare bene. La leva dell’hold open è ambidestra e a basso profilo.
Il grilletto è dotato di una sicura automatica che impedisce movimenti involontari. È in due sezioni, con la parte inferiore vincolata alla parte superiore da una spina che consente un leggero movimento di rotazione. La sezione inferiore del grilletto ha un’appendice che si prolunga posteriormente, urtando contro il castello. Solo premendo correttamente il grilletto, l’appendice rientra nello scasso presente nella sezione superiore, consentendo quindi la corsa completa e lo sparo.
Il percussore lanciato si arma per il 70 per cento con l’arretramento del carrello e per il restante 30 per cento con la pressione del grilletto. La corsa della leva di scatto, partendo dalla condizione di riposo, è di 7,6 mm, mentre la corsa necessaria a ripristinare la catena di scatto per sparare i colpi successivi al primo è di 3,5 mm. Il peso di sgancio è di 2.950 grammi, volutamente pesante in modo da evitare spari accidentali.

​Lo scatto è in un tempo solo, anche se può sembrare in due tempi a causa della corsa necessaria alla disattivazione della sicura automatica al grilletto (1,2 mm circa). Nella parte posteriore del grilletto è presente un risalto che funge da trigger stop e annulla il collasso di retroscatto, andando ad appoggiare su un risalto di dimensioni analoghe integrale al fusto. Il ponticello è curvo, senza spigoli o risalti destinati all’appoggio del dito della mano debole. Le sue dimensioni sono notevoli, consentendo un comodo azionamento anche indossando i guanti.
Oltre alla sicura automatica al grilletto, è presente anche la sicura al percussore, che impedisce a quest’ultimo di avanzare se il grilletto non è completamente premuto. Infine, come accade per molte semiauto statunitensi, è presente la sicura “a prova di stupido” che impedisce lo sparo se il caricatore è rimosso dalla sua sede.
Il percussore lanciato scorre su boccole in Teflon, per ridurre gli attriti e il tempo di percussione. Il sistema di smontaggio è piuttosto inconsueto. Arretrando il carrello e bloccandolo in apertura con l’hold open, sotto l’espulsore si vede una leva di colore giallo, che deve essere fatta ruotare verso il basso con un dito (meglio ancora, con una matita o con il chiavistello di ritegno del dorsalino). A questo punto si può ruotare la leva di smontaggio esterna sul lato sinistro del castello, sganciare l’hold open e sfilare il carrello dalla parte anteriore. Una procedura abbastanza farraginosa che, in compenso, obbliga l’utilizzatore a guardare in camera di scoppio, verificando che non vi siano colpi in canna e che il caricatore sia rimosso. Inoltre, durante la fase di smontaggio entrambe le mani sono lontano dal grilletto. Ricordiamo che una soluzione simile è stata adottata da alcuni anni dalle pistole semiautomatiche Ruger della serie P89-P95, anche se nelle armi dell’azienda di Southport è direttamente l’espulsore a dover essere abbassato, mentre nella M&P la levetta di smontaggio è realizzata a parte. Degno di menzione il fatto che, nel rimontaggio, la leva sul castello ritorna automaticamente in posizione di riposo, mentre la leva interna si risolleva automaticamente inserendo il caricatore.

Il carrello della Military & Police è ricavato dal pieno per asportazione di truciolo da una barra di acciaio inox. È finito con uno speciale trattamento antigraffio e anticorrosivo denominato Black Melonite, effettuato a caldo, che conferisce una durezza superficiale di 68 Hrc.
Ha una lunghezza di 182 mm e ha uno spessore di 30,5 mm all’altezza delle guide di scorrimento, ma la parte superiore è fresata allo spessore di 27,4 mm per agevolare l’inserimento in fondina.
Sul lato destro del carrello si trova l’estrattore, di tipo esterno e generosamente dimensionato.
Nella parte posteriore, una serie di fresature ad andamento sinusoidale facilita la presa del carrello e di conseguenza l’armamento.
Nella parte superiore della canna, sul bordo della camera di cartuccia, è presente una fresatura semicircolare cui fa riscontro un’altra posta sul carrello. Questo foro consente di ispezionare visivamente la camera di scoppio senza dover arretrare il carrello, in quanto rende visibile una porzione di rim del bossolo.
La canna è realizzata con lo stesso materiale e subisce lo stesso trattamento finale del carrello, di conseguenza anch’essa ha una durezza superficiale di 68 Hrc ed è lunga 4,25 pollici, ovvero 108 mm.
In prossimità della volata è presente un ingrossamento anulare per il centraggio con il carrello. La rigatura, ottenuta per brocciatura, ha cinque principi ad andamento destrorso con un passo di 1:16” (406 mm) per il .40 e 1:10” (250 mm) per il 9×21.
La molla di recupero è a spirali piatte ed è di tipo prigioniero, ovvero è vincolata all’asta guidamolla per mezzo di due boccole, quindi non può essere smarrita durante lo smontaggio.
Il caricatore, di tipo bifilare a singola presentazione, ha un’anima nostrana in quanto è realizzato dalla Mec-Gar, anche se comunque riporta il marchio Smith & Wesson. La capacità è di quindici colpi sia per il .40 sia per il 9×21. I labbri del caricatore hanno un profilo inclinato leggermente verso l’alto, in modo da presentare la cartuccia perfettamente in asse con la camera di scoppio.
La tacca di mira della Smith & Wesson Military & Police è una Novak a basso profilo inserita a coda di rondine, un grano Allen al centro della tacca di mira serve a bloccarla in posizione evitando il rischio di spostamenti involontari. Non sono previste regolazioni in altezza. Il mirino a lama è anch’esso montato a coda di rondine, il che ne consente la regolazione in derivazione. La lunghezza totale della linea di mira è di 162,5 mm, contro una lunghezza complessiva del carrello di 182 mm.
Lo scatto in semi- Doppia azione e in un unico tempo è abbastanza pesante anche se estremamente fluido e, anche se concettualmente simile a quello della Glock, restituisce sensazioni completamente diverse. Il collasso di retroscatto è perfettamente annullato dal trigger stop e, di conseguenza, il rischio di strappi è abbastanza ridotto.
La percussione è secca e decisa, anche se nel 9×21 abbiamo avuto una mancata percussione con una cartuccia ricaricata. Il comando di sgancio del caricatore è facilmente raggiungibile, al contrario della leva dell’hold open che, essendo molto incassata, è abbastanza difficile da azionare a meno di non utilizzare insieme il pollice e l’indice.

Il funzionamento delle armi è stato ineccepibile, hanno alimentato tutti i tipi di munizioni, anche cartucce ricaricate malamente con rigonfiamenti evidenti sul fianco del bossolo. Per contro abbiamo notato, in un paio di occasioni, la tendenza a non rimanere aperta dopo l’ultimo colpo, specialmente nella versione in .40 Smith & Wesson.
Abbiamo iniziato la sessione di tiro con la 9×21, utilizzando munizioni ricaricate con palla ramata di 124 grani spinta da 4,8 grani di Lovex S020-01, una combinazione molto performante con la quale abbiamo ottenuto una velocità alla bocca di 308 metri al secondo con una deviazione di solo 1,01. Il raggruppamento è stato di cinque colpi in 39 mm a 25 metri. Come seconda ricarica abbiamo mantenuto lo stesso tipo di palla ma abbiamo sostituito la carica di lancio con 4,4 grani di Lovex D032-02, che hanno erogato una velocità alla bocca di 302 metri al secondo con una deviazione standard di 3,2.
Passando alle commerciali, i migliori risultati li abbiamo ottenuti con le Geco con palla di 124 grani Fmj che, oltre a erogare una velocità alla bocca molto elevata, ben 325 m/sec, hanno dimostrato una notevole costanza con una deviazione standard di 1,78 e una rosata di cinque colpi in 48 mm. Le Fiocchi, con il medesimo tipo e peso di palla, sono state meno performanti, con una deviazione standard di 9,2 e una rosata di 73 mm.
La versione in 9×21 consente di doppiare rapidamente il colpo, grazie anche a un rinculo contenuto che si traduce in un rapidissimo riallineamento. La versione nel calibro .40 è più “allegra” e, nonostante la presa molto alta, il rilevamento è più avvertibile e, di conseguenza, allunga i tempi di riallineamento. In questo calibro abbiamo impiegato due tipi di munizione ricaricata e tre cartucce commerciali.
Per le ricariche abbiamo voluto provare due pesi di palla abbastanza inconsueti, 160 grani e 200 grani, entrambi con profilo Lrn, propulsi con la Dupont Hi-Skor 700x. Con la palla più leggera, spinta da 5,3 grani, abbiamo sviluppato una velocità alla bocca di 333 metri al secondo con una deviazione standard di 2,41, che ci ha premiato con una rosata di soli 31 mm, mentre la palla di 200 grani spinta da 4,7 grani non è stata proprio digerita dalla pistola: oltre ad avere una deviazione standard elevatissima, i colpi sono stati sparpagliati per il bersaglio con una rosata di ben 123 mm.
Tra le munizioni commerciali abbiamo trovato abbastanza equivalenti le Fiocchi con palla Fmjtc di 170 grani e le Magtech di 160 grani Lswc: nel primo caso, a fronte di una velocità alla bocca di 306 metri al secondo e una deviazione standard di 2,19, abbiamo ottenuto una rosata di 29 mm, nel secondo caso la rosata è stata di 37 mm e la deviazione standard è passata a 2,0. La velocità media è risultata abbastanza elevata, ben 346 metri al secondo.
Con le American Eagle di 180 grani non abbiamo ottenuto grandi risultati, a fronte di una velocità peraltro molto contenuta, 299 metri al secondo, abbiamo registrato una deviazione standard di 2,65 e una rosata di 50 mm.

L'articolo completo è stato pubblicato su Armi e Tiro – novembre 2006

Produttore: Smith & Wesson, 2100 Roosevelt Avenue, Springfield, Massachusetts 01104 Usa, tel. 00.18.00.33.10.852, fax 00.14.13.73.18.980, www.smith-wesson.com, qa@smith-wesson.com
Importatore: Bignami spa, Via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it Modello: Military & Police
Tipo: pistola semiautomatica
Destinazione d’uso: difesa personale, tiro a segno
Calibro: 9×21 e .40 Smith & Wesson
Funzionamento: chiusura stabile a canna oscillante sistema Browning modificato
Canna: lunga 108 mm, rigatura a 5 principi destrorsi con passo di 1:16” per il .40 e 1:10” per il 9×21
Percussione: percussore lanciato
Alimentazione: caricatore prismatico bifilare a singola presentazione
Numero colpi: 15
Mire: tacca di mira Novak innestata a coda di rondine, mirino a lama innestato a coda di rondine; mire notturne al trizio optional
Scatto: semi-Doppia azione
Sicure: automatica al grilletto, automatica al caricatore, automatica al percussore
Peso: 680 grammi (.40); 687 grammi (9 mm), senza caricatore
Lunghezza totale: 190 mm
Materiali: fusto in Zytel con gondola interna in acciaio inossidabile, canna e carrello in acciaio inossidabile
Finiture: black Melonite
Numero del catalogo nazionale: in fase di catalogazione