Sig Sauer P232 Sl calibro 9 corto

Vai alla galleria delle fotoLa semiautomatica Sig Sauer P232 Sl calibro 9 corto è riservata a chi pretende un’arma di qualità superiore. Alla versione protagonista della nostra prova, realizzata in acciaio inox, la Sig Sauer affianca anche quella con fusto in lega, oltre a quella con fusto in lega e scatto in sola Doppia azione. La prima è indicata se, a fronte di un peso superiore, ci si allena di frequente e se ne apprezza la maggiore dolcezza allo… [

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] La semiautomatica Sig Sauer P232 Sl calibro 9 corto è riservata a chi pretende un’arma di qualità superiore. Alla versione protagonista della nostra prova, realizzata in acciaio inox, la Sig Sauer affianca anche quella con fusto in lega, oltre a quella con fusto in lega e scatto in sola Doppia azione. La prima è indicata se, a fronte di un peso superiore, ci si allena di frequente e se ne apprezza la maggiore dolcezza allo sparo. La versione in acciaio inox è appetibile per l’appassionato e il collezionista di armi comuni, oltre che per il tiratore smaliziato. La dotazione di vendita comprende la valigetta di plastica con interno in schiuma, il caricatore di ricambio, la chiave Allen per il grano esagonale di fissaggio della tacca di mira, la rosata di prova e il manuale di istruzioni, in quattro lingue, ma non in italiano, chiaro e dettagliato. La P232 Sl è una semiautomatica con canna fissa, chiusura a massa e scatto ad Azione mista. Il caricatore monofilare, che può contenere 7 colpi, ha la suoletta di plastica sagomata per fornire un appoggio alla mano forte. La percussione è demandata al cane esterno a rimbalzo, il percussore è inerziale, la molla di recupero avvolge in modo coassiale la canna, il che ha permesso il contenimento dell’ altezza dell’arma e il posizionamento basso della canna, per una sensibile riduzione del rilevamento. Le sicure impediscono lo sparo accidentale, ma sono congegnate per favorire l’impiego immediato, se si tiene il colpo in canna. Sono assenti la sicura manuale e quella automatica al caricatore. La leva di solo disarmo sgancia il cane, che non si abbatte in modo repentino, ma accompagna il ritorno verso l’alto della leva stessa. Una volta disarmato, il cane si ferma sulla mezza monta. Il blocco automatico intercetta il percussore in casi estremi, impedendo lo sparo qualora, per esempio, l’arma cada su una superficie dura. In tal caso, infatti, il percussore tende ad avanzare per inerzia e, mancando il blocco, potrebbe determinare la partenza accidentale del colpo. L’estrattore, verniciato in rosso nella parte superiore, funge da avvisatore visivo e tattile di colpo in canna. Come al solito, specie sotto stress, consigliamo di verificare la presenza del colpo in canna, aprendo leggermente il carrello. L’assenza dell’hold open esterno contribuisce a rendere pulito e filante l’aspetto formale e, sul piano pratico, la scelta dei progettisti appare corretta poiché avrebbe reso il porto meno confortevole con una fondina inside. Se si vuole lasciare aperta l’arma scarica, il carrello deve essere arretrato dopo aver inserito un caricatore vuoto. L’hold open della 232 Sl presenta un risalto posteriore squadrato che funge da espulsore. Lo sgancio rigato del caricatore, a leva, ubicato alla base dell’impugnatura, è in linea con la filosofia d’impiego della Sig Sauer, rendendo meno immediato il cambio del caricatore piuttosto che rischiare lo sgancio accidentale, quando la pistola è a stretto contatto col corpo. Lo studio dei particolari è attento: la minuscola cresta del cane, arrotondata e rigata, protrude in misura minima dal carrello per scongiurare gli impigliamenti, senza per questo pregiudicare l’armamento manuale che resta agevole, poiché basta far scorrere il pollice sul retro del carrello per agganciare il cane con sicurezza. Gli spigoli posteriori del carrello non sono taglienti e le alette di presa, distanziate, sono grippanti, ma non fastidiose al tatto. Le restanti superfici metalliche sono prive di bordi taglienti e spigoli vivi, linee dolci e raccordate caratterizzano sia il ponticello sia il grilletto liscio. La piccola tacca di mira è accuratamente smussata e, per prevenire l’insorgere di riflessi indesiderati, le superfici superiori curve del carrello sono satinate. La bombatura mediana delle guancette migliora il comfort dell’impugnatura. Per smontare questa Sig Sauer, dopo aver estratto il caricatore e aver controllato che non vi sia il colpo in canna, basta ruotare verso il basso, di circa 90°, l’apposita levetta ubicata davanti al grilletto, che, in posizione orizzontale, è perfettamente integrata nella sagoma del fusto. Dopo averla abbassata, si può arretrare il carrello, fino a estrarlo dalle guide, sollevandone la parte posteriore. Il carrello va rilasciato con cautela, data la compressione della molla. All’interno, il carrello è finito in modo esemplare e le tracce di lavorazione sono assenti pure nei punti non soggetti a lavoro. All’imbocco svasato della camera di scoppio corrisponde l’ampio svaso del telaio. Gli elementi di mira sono supportati da una sottile bindella rigata antiriflesso: la tacca inox, fissa, è inserita in un incastro a coda di rondine e ha dimensioni contenute. È fissata da un piccolo grano esagonale, bloccato a sua volta con collante (non di tipo permanente), sul quale si può agire con una chiave Allen, fornita di serie. I bordi della tacca sono accuratamente smussati, così come gli spigoli. Il traguardo, che si presenta come un lieve restringimento del canale centrale della tacca, è ampio. Il fatto che lasci una buona quantità di luce ai lati del mirino, consente di acquisire quest’ultimo in scioltezza, nel tiro rapido. Per contro, le dimensioni squadrate delle mire favoriscono la precisione di puntamento. Per il tiro in condizioni precarie di illuminazione, troviamo due dot rossi ai lati del traguardo, ai quali corrisponde quello, pure rosso, al mirino. Il mirino è integrale al carrello. La Doppia azione ha peso e lunghezza nella norma, in linea con i valori dichiarati dalla casa (Singola azione circa 2 chilogrammi, Doppia circa 5). Arretrando il grilletto con decisione, si apprezza l’assenza di impuntamenti, mentre il peso è ripartito in modo omogeneo sulla corsa del grilletto. La gestibilità favorisce il piazzamento del primo colpo, ma il passaggio dal primo colpo tirato in Doppia ai successivi in Singola richiede un certo allenamento. La Singola azione ha precorsa di lunghezza media, leggera e fluida, l’ingaggio del secondo tempo, lungo e pulito, sul quale si concentra buona parte del peso di scatto, è percepito con chiarezza. Lo sgancio del cane avviene senza squilibrare l’assetto dell’arma: scattando in bianco, si percepisce sia l’ assenza del collasso di retroscatto sia una sensazione di ridotta incidenza dello sgancio del cane sulle masse, per l’effetto del rimbalzo del cane stesso. Per le prove pratiche abbiamo impiegato cartucce Fiocchi con palla in lega ogivale teflonata di 93 grani, Magtech con palla in lega ogivale di 95 e Winchester con palla blindata ogivale di 95. Abbiamo anche sparato ricariche assemblate con bossoli Fiocchi, inneschi Cci small pistol e palle Fiocchi ogivali blindate d 95 grani, spinte da una dose di 4,2 grani di Sipe N. In ossequio alla natura tranquilla della munizione e tenendo conto delle prestazioni rilevate, consigliamo di non superare la dose indicata per le ricariche. Il funzionamento è stato impeccabile e la Sig Sauer ha camerato in modo fluido anche le munizioni meno potenti. L’estrazione è stata decisa e regolare e dai bossoli di risulta abbiamo rilevato tracce di affumicatura normali, sfiancamenti del corpo contenuti e impronte di percussione centrate e di buona potenza. Le Fiocchi sono state le meno potenti, avendo spinto il proiettile teflonato di 93 grs alla velocità media di 253 m/sec, la palla ogivale in lega di 95 grs della Magtech è stata cronografata a 265 m/sec, poco più potenti si sono dimostrate le Winchester blindate, con all’attivo 23 chilogrammetri e 272 m/sec. Le ricariche con la palla blindata ogivale Fiocchi hanno viaggiato a 311 m/sec, erogando 30 chilogrammetri. A conti fatti, è evidente la marcata differenza di prestazioni tra i diversi caricamenti, in termini di velocità ed energia cinetica, anche relativamente a munizioni dello stesso tipo. Un andamento apparentemente incoerente si palesa, inoltre, per i valori della deviazione standard, che prescindono dal livello di esasperazione della munizione: il valore elevato di 8,1 è stato registrato per le potenti ricariche al numero 1 della tabella balistica, ma un valore quasi equivalente, di 7,0, si è avuto con le Fiocchi teflonate, le cartucce meno potenti tra quelle provate. I valori più contenuti di deviazione standard sono stati quelli delle munizioni con energia cinetica intermedia, anche se le Magtech avevano la palla in lega e le Winchester la palla blindata. Prove di giustezza sono state effettuate in tiro lento mirato, con scatto in Singola azione e impugnatura a due mani. Abbiamo sparato senza appoggio per saggiare la sfruttabilità dell’ arma, oltre che per quantificare la capacità di concentrare la rosata. A prescindere dal caricamento impiegato, la P232 Sl si è dimostrata molto precisa, confermando quanto era lecito aspettarsi dopo aver visto l’ottima rosata di fabbrica. Così come ci è stata consegnata, l’arma tirava leggermente in alto e a destra. Per la deriva si può porre rimedio in modo semplice, facendo traslare la tacca nella sede dopo avere allentato il grano di bloccaggio. Per la regolazione in elevazione, non volendo provvedere in modo empirico, si dovrà sostituire la tacca di mira con una d’altezza diversa. La cosa è rilevante soltanto per chi pretende i massimi risultati a 25 metri, che, peraltro, l’arma è in grado di fornire, andando ben oltre le esigenze della difesa personale. La parte più divertente della prova, come al solito, è rappresentata dal tiro rapido. Serie brucianti, esplose da breve distanza, ci hanno fatto apprezzare la stabilità della la Singola è esemplare per pulizia e velocità di riaggancio. Il passaggio dal primo colpo in Doppia azione ai successivi tirati in Singola richiede una certa assuefazione. Il maneggio è agevole, le alette di presa del carrello sono grippanti, ma non taglienti e vincere la resistenza della molla di recupero non è difficile. L’azionamento della leva di disarmo riesce senza necessità di modificare la presa a chi ha mani grandi o medie. Chi impiega pistole semiautomatiche d’impostazione moderna, deve abituarsi allo sgancio del caricatore posto alla base dell’ impugnatura e all’assenza dell’hold open esterno. [

] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di dicembre 2002 [

] Produttore: Sig arms Ag, Ch-8212 Neuhausen am Rheinfall, Switzerland, tel. 00.41.52.67.46.565, fax 00.41.52.67.46.418 Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it, email@bignami.it Modello: P232 Sl Tipo: pistola semiautomatica Calibro: 9 corto Impiego specifico: difesa personale Meccanica: chiusura a massa Alimentazione: mediante caricatore monofilare Numero colpi: 7+1 Scatto: Azione mista Percussione: mediante cane esterno a rimbalzo e percussore inerziale Sicure: automatica al percussore; leva di solo disarmo; mezza monta al cane; avvisatore visivo e tattile di colpo in canna Canna: lunghezza 92 mm; rigatura a 6 principi con passo 250 mm Mire: tacca di mira fissa, inserita in incastro a coda di rondine e bloccata con grano esagonale; mirino integrale al carrello; riferimenti colorati per il tiro in condizioni precarie di luce; disponibili tacche di diversa altezza Lunghezza totale: 168 mm Altezza: 119 mm Spessore: 31 mm Linea di mira: 120 mm Peso: 635 grammi (caricatore vuoto) Materiali: acciaio inox Finitura: spazzolata; alcune zone hanno finitura antiriflesso Numero del Catalogo nazionale: 12.100 (arma comune) Prezzo: 820 euro, Iva inclusa