Scacciacani per corrispondenza? Sì, ma…

Le scacciacani sono “giocattoli”, ma l’acquisto per corrispondenza può riservare sgradevolissime sorprese per l’appassionato distratto!

Oggi per corrispondenza e, in particolare, on-line, si può acquistare veramente di tutto. A maggior ragione i “giocattoli” con i quali alimentare la propria passione. E tra i “giocattoli” armieri per eccellenza vi sono senz’altro quelle riproduzioni in metallo di pistole o revolver, destinate fin dall’origine a sparare speciali cartucce a salve: stiamo parlando di quelle che si chiamano comunemente “scacciacani“. Diversamente dalle armi ad aria compressa di modesta capacità offensiva, le scacciacani non sono in alcun modo considerate “armi”, bensì sono semplici riproduzioni. Di conseguenza l’acquisto on-line e la relativa spedizione per corrispondenza non incontrano alcuna limitazione di legge. Però… però bisogna stare molto attenti, perché acquisto on-line significa spesso “mercato globale” e acquistare una scacciacani in un Paese diverso dall’Italia può costare molto, molto caro all’ignaro appassionato. Perché?

Il problema è che anche nel settore delle scacciacani, come in molti altri settori, l’Europa è tutt’altro che unita. In particolare l’Italia ha una normativa sulle scacciacani che risulta più severa rispetto a quella degli altri Paesi Ue: in molti di questi ultimi, infatti, le riproduzioni a salve di armi sono talvolta realizzate in metalli “nobili” e lo sfogo della fiammata della cartuccia a salve avviene attraverso un canale che attraversa tutta la lunghezza della canna, fino alla volata. Spesso, inoltre, in volata è possibile avvitare un bicchierino o tromboncino, che consente di proiettare in aria piccoli artifizi pirotecnici con effetto di luce o scintille. Tutto questo in Italia non è consentito, in quanto l’articolo 5 della legge 110/75 prevede che innanzi tutto gli strumenti riproducenti armi non possano “essere fabbricati con l’impiego di tecniche e di materiali che ne consentano la trasformazione in armi da guerra o comuni da sparo o che consentano l’utilizzo del relativo munizionamento o il lancio di oggetti idonei all’offesa alla persona” e, inoltre, “quelli da segnalazione acustica, destinati a produrre un rumore tramite l’accensione di una cartuccia a salve, devono avere la canna occlusa da un inserto di metallo ed un tappo rosso inamovibile all’estremità della canna”. In questo tipo di scacciacani, quindi, lo sfogo della fiammata della cartuccia a salve non avviene in volata, bensì attraverso un foro posto sulla sommità della canna. È il cosiddetto sistema “top firing” in contrapposizione al “front firing” diffuso in Europa.

Ma cosa accade se si ordina e soprattutto si riceve per corrispondenza una scacciacani “front firing” acquistata su un sito estero? Accade una cosa molto grave, cioè che quella che si riceve a casa, per la legge italiana, non è una scacciacani, bensì un’arma comune da sparo vera e propria, per di più nella maggior parte dei casi clandestina, perché spesso e volentieri questi strumenti non vengono contrassegnati con una matricola. E d’altronde perché dovrebbero? In fin dei conti sono giocattoli! Ma SOLO nel Paese d’origine…

Per evitare questo tipo di problemi, che potrebbe avere ripercussioni fatali sulla fedina penale dell’acquirente, è importante selezionare nei propri acquisti di scacciacani i soli siti Internet che facciano riferimento ad armerie ITALIANE e assicurarsi che vendano scacciacani realizzate secondo la normativa ITALIANA e verificate dal Banco nazionale di prova ITALIANO. Solo così si può essere certi di aver acquistato un prodotto sicuro al cento per cento dal punto di vista giuridico e penale e di potersi, quindi, divertire in piena tranquillità.