Sauer 205 calibro .308 Winchester

Vai alla galleria delle fotoSe facessimo un passo indietro di una decina d’anni ci accorgeremmo di come sia cambiata la filosofia costruttiva dei fucili di precisione destinati a usi di polizia e tattici. Due sono le scuole di pensiero che prendono spunto da due concetti ben separati per arrivare alla progettazione e alla messa in opera di armi sostanzialmente “perfette”, che devono esprimere livelli di precisione elevatissimi, ma anche sopportare tr… [

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] Se facessimo un passo indietro di una decina d’anni ci accorgeremmo di come sia cambiata la filosofia costruttiva dei fucili di precisione destinati a usi di polizia e tattici. Due sono le scuole di pensiero che prendono spunto da due concetti ben separati per arrivare alla progettazione e alla messa in opera di armi sostanzialmente “perfette”, che devono esprimere livelli di precisione elevatissimi, ma anche sopportare trattamenti molto rudi. Sotto questo profilo, si nota la differenza tra la scuola europea e quella statunitense: Oltreoceano hanno da sempre privilegiato il fucile tattico di derivazione venatoria, ottimizzato e accuratizzato, con minime e semplici regolazioni da effettuare da parte del tiratore (Remington M24 o H-s Precision Hrt, per esempio). Sul fronte europeo, invece, si è sempre cercato di prendere esempio dai classici fucili di precisione utilizzati per le gare a 300 metri, adattandoli a un uso tattico o militare a seconda delle esigenze (Masuer 66-86 e lo stesso Sako Trg). Il primo contatto con questa nuova carabina crea un attimo di indecisione, per l’estrema aggressività dell’insieme e delle linee decisamente innovative, lontane da qualsiasi arma sino a oggi testata: un oggetto veramente ”cattivo”. Il Phantom è camerato in cinque calibri, dal .223 Remington sino al 7,5×55, passando per 6 mm Br Norma, 6,5×55 e .308 Winchester. Per il 6 mm Br Norma e il 6,5×55, la canna è lunga 670 mm, mentre per gli altri calibri 660 mm, nel solo 6 mm Br Norma, l’azione è monocolpo. La calciatura è modulare, costituita da una calciatura regolabile e da un’astina fissate direttamente all’azione con viti Allen. È l’azione, quindi, a fungere direttamente da elemento portante. L’ insieme è decisamente filante, quasi scheletrico, nessuna concessione a inutili estetismi decorativi. Il colore nero accentua la naturale vocazione operativa. L’astina, comunque, vanta un corpo ben congegnato, perfetto per la presa della mano debole, grazie anche all’eccellente zigrinatura laterale in materiale sintetico, che corre lungo tutta la lunghezza dell’astina. Per ottenere un effetto “attrito” superiore, i tecnici hanno utilizzato alcune barrette in materiale sintetico, trattate con film superficiale antiscivolo, intercambiabili, anziché lavorare direttamente l’astina. Il puntamento istintivo è eccellente (ricordiamoci delle gare a 300 metri) superiore di gran lunga a qualunque altra carabina dal profilo tradizionale e, inoltre, l’ incredibile possibilità di regolazioni su calcio e impugnatura la rendono perfettamente adattabile a ogni tipo di corporatura. Nel tiro mirato, si rivela altrettanto efficace, anche se i tiratori abituati alle classiche calciature intere dovranno effettuare diverse prove per ottenere la configurazione più adatta. Il pad in gomma risulta sagomato per un miglior incastro sulla spalla e per una miglior resa nel tiro d’imbracciata, ma lo riteniamo inferiore alla classica configurazione a spessore costante nel tiro meditato, specialmente da sdraiati e con vestiario pesante. L’otturatore e l’azione sono lavorati dal pieno per asportazione di truciolo con l’ausilio di macchine a controllo numerico che consentono di rimanere entro i ristretti parametri del progetto, contenendo le tolleranze nei rigidi limiti richiesti dai controlli qualità imposti dall’azienda. Le lavorazioni dei materiali sono impeccabili, senza imperfezioni di sorta anche nelle zone non visibili, fattore secondo noi importante in prodotti di fascia alta. I tenoni di testa sono sei, su due coppie di tre a 120 gradi, con una percentuale di contatto con le relative sedi di circa l’80-85% verificata con il metodo del blu di Prussia, valore ampiamente soddisfacente anche per un prodotto di elevata fattura come questa Phantom. L’estrazione dell’otturatore avviene azionando la sicura posta in coda all’azione, operazione poco istintiva che richiede una certa conoscenza dell’ arma. Sicuramente, in situazioni di stress, un sistema più intuitivo e semplice come quello a sgancio comandato dal grilletto sarebbe più efficace. La sicura è di tipo dorsale a pulsante, azionabile con il pollice della mano forte, lo sgancio, invece, si aziona sempre per mezzo di un pulsante, ma posto anteriormente al grilletto e manovrabile con il dito indice, rimanendo senza problemi in puntamento. La sicura ci è piaciuta perché molto semplice ed efficace, anche indossando guanti pesanti. Quando la sicura è inserita, anche l’ otturatore è bloccato, scelta positiva in impieghi tattici. Il pomo del manubrio dell’otturatore è maggiorato (25 mm di diametro), manca, però, di zigrinatura, cosa non positiva in quanto l’utilizzo si potrebbe verificare in condizioni meteorologiche sfavorevoli e, quindi, con la superficie bagnata. L’ accoppiamento tra meccanica e calciatura non segue schemi tradizionali di ancoraggio bensì punta sulla capacità dell’azione di fungere da elemento portante evitando, quindi, tutte le problematiche legate ai micro-assestamenti di accoppiamento. Sia l’astina sia il calcio sono fissati al nucleo centrale tramite un sistema di ancoraggio a viti Allen, senza problemi di giochi parassiti. La rigidità dell’insieme è pressoché totale, come del resto è indiscutibile la precisione espressa dall’arma. Il materiale scelto per la calciatura è una lega d’alluminio ad alta resistenza per contenere il peso complessivo, non rinunciando però a quelle doti di rigidità che sembrano indispensabili in un’arma di questo tipo. Il grilletto risulta eccellente e tradisce la propria derivazione sportiva, la minima curvatura e il posizionamento sono perfetti per il tiro meditato, la pressione esercitata risulta sempre uniforme e costante lungo tutto l’arco di movimento. Questo ovviamente con l’arma appena uscita dalla propria scatola. Infatti, il pacchetto di scatto è progettato per essere regolato nel peso di sgancio (con un minimo verificato di circa 550-600 grammi), nella posizione del grilletto e nella precorsa, che può essere annullata o portata a valori decisamente sostenuti. Ovviamente per trovare il giusto compromesso ci vogliono diverse prove ma già come esce di fabbrica risulta decisamente piacevole ed efficace. Dal punto di vista dell’affidabilità, nell’utilizzo pratico non si sono riscontrati impuntamenti di sorta anche aumentando la velocità di riarmo, lo scorrimento è notevole e la fluidità di funzionamento è sempre costante senza alcuna percezione di attriti parassiti. l caricatore di tipo estraibile viene inserito con estrema scorrevolezza senza sensazioni di attriti, la qualità del lamierino è totale come del resto la spinta delle cartucce. La canna, lavorata da un tubo di acciaio al carbonio risulta di elevata fattura, costruita con il sistema della martellatura nelle officine Swiss arms rappresenta quanto di meglio si possa ottenere con questa tipologia costruttiva. Certamente i sistemi di bottonatura e tagliatura consentono di avere pezzi meglio rifiniti e sicuramente più uniformi ma anche con la martellatura, se effettuata con macchinari a elevata pressione unitaria, si possono avere canne di tipo match come quella montata sul Phantom. Nel vivo di culatta sono presenti anche i recessi per l’ancoraggio delle alette di testa, l’otturatore quindi chiude direttamente in canna che risulta intercambiabile non avendo un fissaggio a filettatura bensì a morsetto con viti. La solidità dell’insieme è assoluta anche se potrebbe sembrare il contrario se abituati alle classiche canne filettate all’azione. Le viti che fissano la canna presentano dadi autobloccanti che evitano qualsiasi allentamento dovuto alle vibrazioni generate dallo sparo. Come coppia di serraggio vengono consigliai 5,5 Nm, che sarebbe bene controllare periodicamente con una chiave dinamometrica per mantenere sempre costante il livello di precisione. La canna misura 28 mm in culatta e 21 mm in volata (quest’ultima ha profilo esterno leggermente strombato negli ultimi 20 mm circa), per una lunghezza di 660 mm, il passo di rigatura è di 1-12” (305 mm) per l’ottimale stabilizzazione delle palle match di 168-175 grs. Le prove pratiche sono state effettuate sulla distanza dei 200 metri, utilizzando sia munizionamento match di serie sia alcune ricariche dedicate. Inoltre sono state effettuate prove sia in doppio appoggio, (quello anteriore rappresentato dal bipiede), sia con il solo bipiede, per valutare il tiro reale in assetto combat. Infine, vista la particolare concezione derivata direttamente dalla carabina libera a 300 metri, ci siamo cimentati anche in tiri d’imbracciata con risultati decisamente buoni. La canna completamente flottante è accoppiata all’azione in modo eccellente, creando in più un insieme veramente aggressivo e decisamente tactical anche se lontano dagli standard fino a oggi presenti in questa nicchia di mercato. La maneggevolezza è assoluta, anche se il peso in assetto completo può superare agevolmente i 6.000 g (a seconda dell’ottica montata), l’ergonomia complessiva risulta molto buona e forse superiore al fratello Ssg 3000. In effetti la calciatura montata è essenzialmente quella da tiro, con un’infinità di regolazioni che forse, però, risultano meno pratiche di una classica calciatura military style. Per raggiungere una situazione ideale occorrono diverse sedute durante le quali vanno verificate le varie opzioni permesse dalla calciatura. Nel tiro da sdraiati con bipiede vi possono essere problemi legati al calciolo in alluminio, su quale va a interagire la mano debole durante il puntamento, in questo caso un calcio standard in materiali compositi risulta più confortevole. Il calibro .308 lo conosciamo bene. Per questo motivo ci siamo accostati all’ arma senza nessun tipo di timore. Lo sparo è risultato alquanto piacevole anche dopo sessioni di tiro sostenute e a ritmo serrato senza che la spalla ne soffrisse più di tanto. Dopo una veloce e semplice messa a punto dell’ottica Nightforce Nxs 3,5-15×56 con reticolo Npr2 e regolazione di un quarto di moa siamo passati alla taratura e alle rosate di riferimento. Benché l’azienda non specifichi alcun tipo di precisione minima garantita per l’arma, noi ci spettavamo grandi cose. E le aspettative non sono state deluse. Sia con le commerciali migliori che con le ricariche si sono sempre ottenuti risultati decisamente buoni e, sopratutto, costanti con rosate di tre colpi sempre contenute in 26- 27 mm salvo che con le commerciali di 190 grani che hanno allargato sui 38 mm sia con le Hirtenberger sia con le Rws. L’arma ha mostrato anche di poter esprimere buoni raggruppamenti in condizioni di canna calda, facendo rilevare un allargamento della rosata solamente dopo una trentina di colpi esplosi in successione (comunque rimnendo sempre tranquillamente dentro il minuto, minuto e un quarto d’angolo). Sicuramente è un’arma molto costante e dalla resa uniforme anche a canna caldissima. Il riscaldamento della canna avviene in modo lento ma costante in virtù della sezione non particolarmente generosa, al tempo stesso però il tempo di raffreddamento non risulta cosi lungo come le classiche bull-barrel a sezione quasi cilindrica. Possiamo dire che i tecnici hanno trovato una classica via di mezzo che si adatta al meglio alle situazioni di tiro molto sostenuto. L’azione, decisamente fluida e scorrevole, non ha mai fatto rilevare malfunzionamenti di sorta o impuntamenti durante le manovre di apertura e chiusura. Lo scorrimento dell’otturatore è perfetto, a dimostrazione della qualità delle lavorazioni dei materiali. Lo scatto, di estrazione spiccatamente sportiva, è un classico da “gara” con una quantità di regolazioni davvero incredibile e forse anche eccessiva in un’arma destinata al tiro operativo-tattico. Anche in questo caso, come il calciolo regolabile, il tiratore ha bisogno di diverse prove e successive verifiche per poter trovare l’optimum che però, una volta trovato, permetterà sicuramente una continuità di risultati notevole. [

] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di maggio 2006. [

] Produttore: Sauer& Sohn GmbH, Sauerstrasse 2-6, D-24340 Eckernforde, Germania, tel. 00.49.43.51.47.10, www.sauer-waffen.de Importatore: Bignami spa, via lahn 1, 39040 Ora (Bz) tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it Modello: S205 Phantom Tipo: carabina a ripetizione manuale Calibro: .308 Winchester, disponibile anche in .223, 6,5×55 e 7,5×55 Funzionamento: otturatore girevolescorrevole con sei alette in testa Canna: acciaio al carbonio, realizzata per rotomartellatura, lunga 660 mm con passo di 1-12” (305 mm) Percussione: percussore lanciato (con avviso di percussore armato) Alimentazione: serbatoio estraibile bifilare Numero colpi: 10 Estrattore: a unghia in testa all’otturatore Espulsore: portato a puntone Scatto: match diretto, completamente regolabile Sicura: a pulsante sulla coda dell’azione Calciatura: In lega d’alluminio con calciolo e appoggiaguancia regolabili Lunghezza totale: 1.180 mm Peso: 5.140 grammi, senza ottica Materiali: canna e otturatore in acciaio al carbonio; calciatura e astina in alluminio con inserti in polimeri Numero del Catalogo nazionale: 13.410 (arma da caccia) Prezzo: 3.400 euro circa, Iva inclusa