Roma: sulle armi ai vigili non si poteva fare di più

“La decisione di armare i vigili e l’approvazione del regolamento per la polizia municipale sono stati atti storici per Roma, perché hanno dato dignità al corpo”. Il presidente della commissione Sicurezza urbana del Comune di Roma Fabrizio Santori ha spiegato il lavoro fatto dall’amministrazione guidata da Gianni Alemanno per potenziare la polizia municipale capitolina. Un lavoro non facile, ma “svolto in tempi brevi”. Se anche ora ci sono polemiche sui regolamenti, c… “La decisione di armare i vigili e l’approvazione del regolamento per la polizia municipale sono stati atti storici per Roma, perché hanno dato dignità al corpo”. Il presidente della commissione Sicurezza urbana del Comune di Roma Fabrizio Santori ha spiegato il lavoro fatto dall’amministrazione guidata da Gianni Alemanno per potenziare la polizia municipale capitolina. Un lavoro non facile, ma “svolto in tempi brevi”. Se anche ora ci sono polemiche sui regolamenti, come è avvenuto da parte dell’Ospol, Santori ha osservato che “non potevamo fare di più, perché dobbiamo attenerci alla legge nazionale”. In questo senso il Comune di Roma non poteva certo inventarsi un regolamento, e ha perciò “seguito le linee guida stabilite nel decreto ministeriale 145/87. Come Consiglio comunale – ha aggiunto il presidente della commissione Sicurezza urbana – ci siamo impegnati al massimo. Abbiamo infatti approvato un ordine del giorno che impegna il sindaco a chiedere un cambiamento della normativa nazionale affinchè sia equiparata la difesa dei vigili a quella degli appartenenti alle altre forze di polizia”. Inoltre è in discussione una proposta di legge bipartisan sul federalismo alle Camere che “prevede l’ equiparazione fra polizia locale e nazionale”. Ma allo stato attuale, ha ribadito, “non si poteva fare di più”. Inoltre, ha osservato Santori, “il regolamento va visto in un’ottica complessiva. L’uso delle mazzette distanziatrici e degli spray anti-aggressione sono da considerare non come strumenti a se stanti, ma come un sistema globale e coordinato che permette agli operatori la flessibilità necessaria per la difesa proporzionata all’ offesa. Quanto alla legittima difesa – ha sottolineato – non si è mai vista la possibilità di usare l’arma a proprio piacimento, ma ci sono regole precise e codificate”. Pertanto, secondo il presidente della commissione Sicurezza urbana, “questo impegno previsto dal programma elettorale è stato mantenuto dal sindaco. Con la storica approvazione del regolamento si è superato non soltanto il problema della sicurezza dell’agente, ma si è ridata la dignità al Corpo. I vigili diventano così non solo quelli che fanno le multe, ma diventano un punto di riferimento per i cittadini sul territorio. Ciò significa che si cambia visione”. Ecco perché, ha concluso, “sarebbe opportuno che tutte le forze politiche si unissero senza polemiche in una collaborazione per far progredire il Corpo di polizia municipale”.