Rinnovato il contratto collettivo delle Gpg

Dopo quasi otto anni dalla scadenza del precedente, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno firmato il rinnovo del contratto collettivo nazionale per la vigilanza privata e i servizi integrati di sicurezza, in accordo con le associazioni imprenditoriali di settorie Anivip, Assiv, Univ, Legacoop produzione e servizi, Agci Servizi e Confcooperative lavoro e servizi. Il nuovo contratto è entrato in vigore il 1° giugno e scadrà il 31 maggio 2026. L’accordo definisce un aumento salariale di 140 euro per il IV livello Gpg e per il livello D dei servizi fiduciari, l’aumento avverrà in cinque tranche tra giugno 2023 e aprile 2026. Per la vacanza contrattuale, è previsto inoltre un contributo una tantum per le guardie giurate di 400 euro, in 3 tranche tra settembre 2023 e settembre 2025. Altre modifiche previste dal contratto prevedono la progressione dei livelli delle Gpg, che passerà dagli attuali 24 mesi di permanenza del VI e V livello a 18 mesi, con una riduzione di 12 mesi rispetto al raggiungimento del IV livello. Viene eliminato, inoltre, il livello F dei servizi di sicurezza, il nuovo livello di ingresso sarà l’E, con permanenza di 18 mesi, trascorsi i quali i lavoratori passeranno al livello D. Le sigle sindacali firmatarie dell’accordo hanno espresso soddisfazione “per un rinnovo contrattuale che, dopo 7 anni, chiude la lunga fase vertenziale, assicura incrementi salariali significativi e miglioramenti normativi per le lavoratrici e i lavoratori del settore”. Di diverso avviso il presidente dell’Associazione nazionale guardie giurate, Giuseppe Alviti, che ha bocciato senza mezzi termini l’accordo, chiedendo alla politica “un intervento deciso per togliere dal Ccnl della vigilanza privata gli operatori fiduciari che a oggi, in molte occasioni, svolgono servizi senza nessuna qualifica di Gpg e verso tutto il personale che, nonostante abbia contratti diversi, viene messo come Guardia giurata in fabbrica magari avendo un Ccnl da metalmeccanico ma nello stesso tempo ricoprendo un ruolo che è della vigilanza privata, togliendo quindi lavoro a istituti di vigilanza qualificata”.