Dopo la storica sentenza della corte suprema degli Stati Uniti, la quale ha sancito che il secondo emendamento della costituzione tutela un diritto soggettivo individuale, si sono scatenate le reazioni. Le associazioni di tutela degli appassionati d’armi, infatti, forti della decisione hanno intenzione di intentare cause alle amministrazioni locali (comuni, contee e Stati) contestando la validità di leggi restrittive in materia di armi, alla luce dell’interpretazion…
Dopo la storica sentenza della corte suprema degli Stati Uniti, la quale ha
sancito che il secondo emendamento della costituzione tutela un diritto
soggettivo individuale, si sono scatenate le reazioni. Le associazioni di
tutela degli appassionati d’armi, infatti, forti della decisione hanno
intenzione di intentare cause alle amministrazioni locali (comuni, contee e
Stati) contestando la validità di leggi restrittive in materia di armi, alla
luce dell’interpretazione della suprema corte. I Comitati cittadini per il
diritto di possedere e portare armi (Ccrkba) e la National rifle association
hanno già dato battaglia alla città di San Francisco, contestando la validità
dell’ordinanza che proibisce il possesso di armi negli edifici pubblici.
Dall’altra parte, cioé dal punto di vista degli anti-armi, si comincia già a
parlare (come ha fatto il Chicago tribune) di abrogare il secondo emendamento
della costituzione americana, tacciandolo di “anacronismo”. Che siano pro o
contro le armi, però, pensiamo che ai cittadini americani non sia facile far
digerire l’idea di cancellare un pezzo della loro amata costituzione.