Poliziotto spara a Civitavecchia: chi controlla i controllori?

«Quanto accaduto a Civitavecchia che vede coinvolto un agente della polizia di Stato nella tragica morte del senegalese Chehari Behari Diouf, dimostra l’indispensabilità che tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine, fino ai militari di carriera, passino verifiche psicofisiche periodiche». È quanto chiede in una nota il segretario nazionale dell’Associazione funzionari di Polizia (Anfp) Enzo Letizia. «Dopo essere stati sottoposti a un rigoroso accertamento psic… «Quanto accaduto a Civitavecchia che vede coinvolto un agente della polizia di Stato nella tragica morte del senegalese Chehari Behari Diouf, dimostra l’indispensabilità che tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine, fino ai militari di carriera, passino verifiche psicofisiche periodiche». È quanto chiede in una nota il segretario nazionale dell’Associazione funzionari di Polizia (Anfp) Enzo Letizia. «Dopo essere stati sottoposti a un rigoroso accertamento psico attitudinale, di 5 giorni, per l’assunzione nelle forze dell’ordine, non c’è più alcuna verifica dei requisiti indispensabili a svolgere le funzioni di polizia con il possesso di un’arma. Ciò è inaccettabile ed è venuto il momento di introdurre il controllo periodico psicofisico degli operatori», aggiunge Letizia che chiede che «anche per tutti i privati detentori di armi, vengano effettuati veri controlli psico-fisici, con accurati test di proiezione della personalità, sia all’atto dell’acquisto dell’arma sia successivamente, con periodicità fissa» poiché «oggi il rilascio delle licenze di porto o semplice detenzione di armi, è basato sostanzialmente su un’autocertificazione innanzi al proprio medico di famiglia. Solo così si può interrompere una lunga scia di sangue dovuta a squilibrati con un’arma in mano». Il movimento dell’Italia dei Diritti si interroga sul perché è stato restituito il porto d’armi a un soggetto al quale in passato era stato tolto. Critico il responsabile del Lazio Vittorio Marinelli: «L’omicidio di Civitavecchia appare essere di estrema attualità e si inserisce all’interno del discorso più complessivo che sta interessando in questo periodo l’Italia, che riguarda l’uso delle armi. Facciamo riferimento in particolar modo alle richieste di armamento delle varie polizie locali».