Più rapido il controllo di specie dannose nel Grossetano

La provincia di Grosseto ha sottoscritto un accordo con l’Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, ex Infs) che dovrebbe consentire un sostanziale accorciamento dei tempi per l’intervento di contenimento della fauna selvatica in eccesso nelle zone vietate alla caccia. «Il protocollo», spiega il presidente Leonardo Marras, che ha la delega alla caccia, «è un atto di natura tecnica molto articolato che ci consentirà di intervenire con grande tempestività rispetto all’

La provincia di Grosseto ha sottoscritto un accordo con l’Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, ex Infs) che dovrebbe consentire un sostanziale accorciamento dei tempi per l’intervento di contenimento della fauna selvatica in eccesso nelle zone vietate alla caccia.

"Il protocollo", spiega il presidente Leonardo Marras, che ha la delega alla caccia, "è un atto di natura tecnica molto articolato che ci consentirà di intervenire con grande tempestività rispetto all'insorgere di problemi legati alla presenza di fauna selvatica nelle zone in cui vige il divieto di caccia. A effettuare i contenimenti, saranno naturalmente i cacciatori appositamente formati e dotati di patentino di selettore. Tutte le Province della Toscana, ai sensi della Lrt 3/1994, hanno la facoltà di effettuare contenimenti straordinari nelle zone in cui la caccia è vietata per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, tutela del suolo, motivi sanitari, selezione biologica, tutela di particolari specie selvatiche, tutela del patrimonio storico artistico e delle produzioni zoo-agro-forestali e ittiche. Fino a oggi, per procedere era necessario prima chiedere un parere all'Ispra sulla base di un piano degli abbattimenti per ottenere il quale passava molto tempo. D'ora in poi, almeno per i casi più comuni, sarà possibile procedere velocemente perché le modalità d'intervento sono predefinite dal protocollo d'intesa. Questo, solo per fare qualche esempio, consentirà di effettuare contenimenti di popolazione selvatica sovrabbondante che danneggia le colture, o che è causa di problemi sanitari. A differenza del passato, quindi, d'ora in poi si potrà dare inizio al contenimento di una serie di specie che fin ora non sono mai state "contenute". Oltre al cinghiale, alla volpe e ai corvidi, le cui popolazioni sono sempre state controllate, si sono definiti i criteri per il controllo di nutria, tortora dal collare, coniglio silvilago, storno e colombo di città. Quest'ultima specie, per esempio, sempre sulla base dei suddetti pareri e piani di gestione preventivi, è stata controllata solo nel comune di Grosseto. Va sottolineare che la definizione del protocollo con l'Ispra non significa che si inizierà ad abbattere incontrollatamente tutte le suddette specie, ma che lo si potrà fare al momento opportuno con tempestività seguendo criteri scientifici. Poiché il protocollo non garantisce tutte le possibili casistiche di interventi e di specie, la Provincia potrà comunque richiedere altri specifici pareri nel caso di situazioni da questo non definite. Con questo atto abbiamo compiuto un ulteriore passo avanti nella gestione efficiente delle politiche faunistico venatorie, conciliando tutela sanitaria e ambientale ed esigenze produttive degli agricoltori".