Pietro Beretta: “la caccia è cultura”

Pietro Gussalli Beretta aderisce agli amici di Big Hunter e parla a tutto campo della sua grande passione per la caccia

Pietro Gussalli Beretta, rappresentante della dinastina della fabbrica d’armi più antica del mondo, è entrato a far parte del gruppo di amici del portale BigHunter, dal quale spiega la sua passione per la caccia: “Una passione, per me, che trova le sue radici nella cultura e nella tradizione della mia famiglia e nell’azienda che rappresento. La Beretta produce fucili da caccia e armi sportive che sono apprezzate in tutto il mondo e si impegna da sempre affinché l’attività venatoria mantenga una posizione e un ruolo di primaria importanza nella società italiana. Posizione e ruolo che derivano da una cultura popolare consolidata nei secoli e nelle generazioni e da un impegno in prima persona dei cacciatori, in prima fila per la salvaguardia del patrimonio faunistico e ambientale nel nostro paese”. La caccia può essere un volano per l’economia. Si tratta infatti, spiega Pietro Beretta di “una fonte importante di reddito e in tempi di crisi tutto questo non va sottovalutato”. Senza dimenticare che “il nuovo rapporto fra caccia e territorio costituisce inoltre, anche per il mondo agricolo, un concreto supporto economico, e maggiore potrà essere se si coglierà l’occasione di produrre selvaggina pregiata nelle nostre aziende agricole e integrare il turismo rurale in periodi di bassa stagione”. Pietro Gussalli Beretta porta anche una considerazione sulle modifiche alla legge quadro sulla caccia. “In un mondo che cambia rapidamente, anche la nostra legislazione venatoria ha bisogno di essere aggiornata. Apprezzo per questo l’impegno di tutti quei cacciatori, singoli o associati, che in questi anni a questa necessità di modifica si sono impegnati. Per ottenere i migliori risultati possibili, auspico che tutti i cacciatori e le associazioni che li rappresentano possano trovare la giusta sintesi. Solo se troveremo maggiore armonia all’interno del nostro mondo e con le associazioni di ambientalisti non estremisti e di agricoltori, riusciremo a creare le condizioni affinché quella parte dell’opinione pubblica, che non riesce ancora a comprenderci, possa apprezzare il valore e l’importanza della caccia anche nella società contemporanea. È un obiettivo possibile. La nostra esperienza in gran parte dei mercati mondiali ci testimonia che questa meravigliosa passione raccoglie ancora entusiastici consensi in tutti gli strati sociali”.

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