Cacciatori sotto attacco!

Ambientalisti sul piede di guerra, sul banco degli imputati le “troppe armi da caccia”

L’approvazione dell’emendamento del senatore Santini, che consente di superare il problema del calendario fisso della stagione venatoria a favore di date collegate con i differenti periodi di migrazione delle specie, ha scatenato le ire degli ambientalisti che, scesi sul piede di guerra, stanno mettendo a punto un’offensiva a tutto campo. In prima linea il condirettore del Wwf Italia, Gaetano Benedetto, che osserva: «Si può detenere un numero illimitato di fucili da caccia e fino a 1000 cartucce. Una tale diffusione di armi genera preoccupazioni, tanto più in regioni ad alta intensità mafioa, camorristica e di ‘ndrangheta. Lungi da dire che i cacciatori siano criminali, è certamente indubbio che ben al di là della loro volontà, le norme sulla licenza di caccia hanno consentito la diffusione di veri e propri arsenali, anche in ambiti territoriali dove la detenzione e il trasporto di armi dovrebbero essere fortemente contrastati, non fosse che per motivi precauzionali. I fatti di cronaca sono pieni di regolamenti di conti, eseguiti con armi da caccia. Il possesso e la circolazione di queste armi è poi elemento di intimidazione e certo non è una novità che molti dei nuovi arresti operati nell’azione di repressione ai fenomeni criminali sono a carico di soggetti incensurati».
Lasciando ai nostri lettori ogni ulteriore commento, ci limitiamo a osservare che il contributo di Benedetto, sicuramente al top della classifica per ignoranza e qualunquismo, è a dir poco diffamatorio nei confronti dei cacciatori e, soprattutto, non tiene conto di alcuni fattori: prima di tutto, che a fronte di “arsenali” tutte le armi da caccia devono essere denunciate e quindi sono note all’autorità; che il detentore di armi ha ben precisi doveri di custodia, che spesso le questure inaspriscono in presenza di quantitativi importanti; che la criminalità agisce, nella maggior parte dei casi, con armi da guerra che ai cacciatori sono precluse; che se un cacciatore, malauguratamente, decide di “regolare i conti”, come dice Benedetto, ha pur sempre due mani, quindi che abbia un fucile in casa oppure mille cambia ben poco.