Pedersoli risponde alle accuse Fisat

Il presidente del Consorzio armaioli italiani, Pierangelo Pedersoli, ha diramato un comunicato, che riceviamo e pubblichiamo, in risposta alle accuse rivoltegli dalla Fisat. Ecco il testo integrale del suo intervento, che è comunque possibile stampare in formato pdf cliccando sull’allegato in fondo alla pagina

 

Il presidente del Consorzio armaioli italiani, Pierangelo Pedersoli, ha diramato un comunicato, che riceviamo e pubblichiamo, in risposta alle accuse rivoltegli dalla Fisat. Ecco il testo integrale del suo intervento, che è comunque possibile stampare in formato pdf cliccando sull'allegato in fondo alla pagina.

 

È semplicemente vergognoso che l'associazione FISAT, avendo avuto direttamente o indirettamente accesso agli atti della riunione della Commissione Consultiva per le Armi del 23-24 Marzo 2011, avendo ottenuto uno stralcio del verbale, e basandosi su una mia breve dichiarazione rilasciata ad Armi e Tiro, per di più mal interpretata dallo stesso giornalista, in cui dimostravo dubbi circa una decisione della Commissione stessa, abbia intrapreso una campagna denigratoria nei confronti miei e del Consorzio Armaioli Italiani (non Consorzio Armieri Nazionale!!), fornendo interpretazioni del tutto personali e decisamente diverse dalla realtà e inducendo un buon numero di utenti, sicuramente in buona fede, ad inviare mail di protesta, copia l’una dell'altra, in cui tra parole offensive, emergeva un’assoluta non conoscenza di quanto realmente accaduto. FISAT, non solo non si è attenuta ai fatti, ma ha voluto cercare dei colpevoli proprio tra coloro che hanno sempre lavorato, gratuitamente, nell'interesse del mondo armiero difendendo i diritti di cacciatori e tiratori, tutti! Accedere agli atti ed ottenere uno stralcio del verbale significa anche avere la responsabilità di leggerlo ed interpretarlo in modo corretto, cosa che evidentemente FISAT non ha fatto, o perlomeno non ha fatto con onestà intellettuale, sicuramente convinta da chi ha solo un proprio interesse da difendere . Ha preso gli unici nomi citati nello stralcio e li ha criminalizzati. Uno stralcio di verbale non sempre rappresenta la completezza degli interventi del verbale, ed anche lo stesso verbale non sempre cita nomi ed interventi, per cui l'aver attribuito al sottoscritto e al Consorzio, ma anche ad altro componente della Commissione, il sig. Tanfoglio, una mancanza di difesa di alcune tipologie di armi è assolutamente falso e puro sciacallaggio. Innanzitutto perché il sig. Tanfoglio era assente, e quindi mi risulta improbabile un suo coinvolgimento e, per quanto mi riguarda, perché i miei interventi sono sempre a favore del comparto tutto. Anche quanto riportato da un altro componente della Commissione, premesso che in un paese democratico tutti devono essere nelle condizioni di esprimere una loro opinione, non necessariamente deve essere condiviso, e difatti non lo è stato, da parte di alcuni, tra cui il sottoscritto . Tutto ciò risulta anche dallo stralcio di verbale, non solo dal verbale integrale ancor più esplicativo, ove viene evidenziato come la Commissione, su uno degli argomenti tanto a cuore a FISAT, OVVERO LE ARMI SIMIL MILITARI, abbia preso una decisione ma NON ALL'UNANIMITA', mentre per quanto concerne il problema della potenzialità non mi risulta sia stata presa alcuna decisione, tant'è che si parla sempre di una lunga e complessa discussione e di opinioni diversificate: evidentemente la maggioranza ha ritenuto necessaria un’ulteriore valutazione ed è stato creato un sottogruppo per un approfondimento del caso. Ma ancora, il dare colpa ai produttori nazionali è assolutamente scorretto, soprattutto da parte di un’ associazione, la FISAT, che pensavo dovesse difendere tutte le tipologie di armi e non solo alcune di importazione!! La leggerezza di FISAT, e di chi l'ha spinta a prendere posizione contro i fabbricanti nazionali dicendo assurdità su forme di protezionismo assolutamente inesistenti e creando un’acredine del tutto ingiustificata nei nostri confronti, è di aver attribuito ai soli nomi che conosceva colpe che assolutamente non hanno. Gli stessi componenti ministeriali della Commissione sono rimasti esterrefatti nell'apprendere di un attacco nei confronti di uno dei veri e pochi difensori di tutto il settore armiero, dimostrato da centinaia di verbali. A proposito, anche il sottoscritto era presente in uno solo dei due giorni della Commissione come dimostrato dalle firme di presenza!! Le mail che abbiamo ricevuto dimostrano che questa operazione ha avuto una sola regia di chi DIMENTICA che esistono regole, DIMENTICA che la Commissione è solo CONSULTIVA e non deliberante, DIMENTICA che le battaglie si fanno con onestà intellettuale e cercando sinergie, non cercando solo di dividere nella speranza di accrescere la propria presenza, DIMENTICA che le leggi, belle o brutte, si rispettano! È doveroso cercare di cambiarle, se necessario, ma fino a quando questo non si verifica bisogna rispettarle! Non si banalizza con le leggi: dare l'impressione che “pochi centimetri di canna“, più o meno rispetto a quanto previsto nell'istanza di catalogazione (pur essendo io d'accordo sulla mancanza di incremento della potenzialità dell'arma), non siano importanti può creare i presupposti affinché un tiratore o un cacciatore commettano, inconsapevolmente, una trasgressione con conseguenze penali. Ebbene il compito dei rappresentanti delle categorie in Commissione è anche quello di salvaguardare l'utilizzatore finale il quale, talvolta, senza colpa, potrebbe trovarsi coinvolto in problemi creati da coloro che lo precedono nella catena della distribuzione e della produzione. Se questo è un errore allora hanno ragione tutti coloro che hanno inviato le mail e con loro la FISAT e i suoi suggeritori.