Nero su bianco

Niente da fare: i ministri europei vanno avanti e lo scrivono nero su bianco. Tra le misure per contrastare il terrorismo resta prioritario, per loro e i rappresentanti delle istituzioni dell’Ue, il controllo e l’acquisizione delle armi. Con buona pace dei diritti dei cittadini appassionati di armi e della lotta al traffico clandestino, a cui nemmeno si fa cenno nella dichiarazione di ieri…

Ieri, giovedì 24 marzo, i ministri della Giustizia e dell'Interno dell’Ue e i rappresentanti delle istituzioni Ue hanno emesso una dichiarazione congiunta nella quale, come previsto, hanno messo nero su bianco la necessità di arrivare al più presto all’approvazione della direttiva di controllo dell’acquisizione e detenzione di armi da fuoco.

Di tutte le misure restrittive presenti nella bozza originaria, le uniche effettivamente utili ai fini di contrasto al terrorismo sono quelle relative alle armi a salve ottenute per trasformazione da armi vere (come già avviene in Italia) e quelle relative al rafforzamento dell’interscambio di informazioni tra i Paesi membri. Il resto è fuffa, demagogia, oppressione nei confronti degli onesti. Auspichiamo che la “fretta” che si vuole imporre ai lavori, non sia un incentivo a far passare il progetto così come formulato originariamente, perché sarebbe un disastro, non solo per i possessori di armi, ma per tutti i cittadini europei, che si troverebbero a pagare un prezzo (in euro…) altissimo.

Oltre alla costernazione, al cordoglio e alla condanna, hanno espresso determinazione nella comune lotta contro il terrorismo: "si tratta di un attentato alla nostra società aperta e democratica. Intendiamo sostenere i nostri valori anche nella lotta contro il terrorismo".
Per quanto interessa lettori e appassionati, essi hanno dichiarato di voler "proseguire in maniera risoluta i lavori in corso: rapido completamento della legislazione in materia di lotta contro il terrorismo, di verifiche sistematiche alle frontiere esterne dello spazio Schengen, di controllo dell'acquisizione e detenzione di armi da fuoco e di estensione del sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari (Ecris) ai cittadini di paesi terzi, attuazione del piano d'azione per la lotta contro il finanziamento del terrorismo, lotta contro il falso documentale e piena attuazione delle norme Ue in vigore in materia di precursori di esplosivi, ulteriore cooperazione nell'antiterrorismo tra l'Unione europea e la Turchia e i paesi dell'Africa settentrionale, del Medio Oriente e dei Balcani occidentali". Dunque c'è da attendersi che prosegua e anzi subisca un'accelerazione l'iter per le modifiche alla direttiva comunitaria riguardo alle armi, con tutte le conseguenze del caso e i rischi per gli utenti di cui vi abbiamo già dato conto leggendo i vari documenti elaborati al riguardo dalle commissioni europee.  Nella dichiarazione di ieri non si fa neanche cenno alla lotta al traffico clandestino…
Le altre azioni che i ministri europei intendono sviluppare riguardano le indagini sulle reti coinvolte negli attentati di Parigi e di Bruxelles e su altre reti analoghe; l'adozione nell'aprile 2016 della direttiva sui codici di prenotazione aerea (Pnr) e attuarla in via d'urgenza, garantendo in tal modo che le Unità d'informazione sui passeggeri (Uip) si scambino reciprocamente i dati; la condivisione delle informazioni con le autorità e gli operatori dei trasporti per scongiurare minacce; l'alimentazione sistematica, l'uso coerente e l'interoperabilità delle banche dati europee e internazionali nei campi della sicurezza, degli spostamenti e della migrazione, in particolare ai fini di una verifica attendibile dell'identità (sviluppo di un sistema automatizzato di riconoscimento delle impronte digitali, su scala europea e integrato nel sistema d'informazione Schengen (Sis); le modalità per assicurare e ottenere più rapidamente ed efficacemente prove digitali, intensificando la cooperazione con i paesi terzi e con i fornitori di servizi operanti nel territorio europeo, al fine di migliorare la conformità con la legislazione dell'Ue e degli Stati membri e i contatti diretti con le autorità incaricate dell'applicazione della legge; lo sviluppo di misure preventive efficaci, migliorando l'individuazione precoce dei segnali di radicalizzazione a livello locale e contrastando la retorica di Daesh soprattutto attraverso strategie di comunicazione online; il pieno sostegno al Gruppo Contro-terrorismo (Ctg), in particolare accelerando la creazione di una piattaforma dedicata per lo scambio multilaterale di informazioni in tempo reale; il ricorso con maggiore regolarità alle squadre investigative comuni; l'istituzione di una squadra comune di collegamento di esperti nazionali antiterrorismo presso il centro europeo antiterrorismo (Ectc) di Europol con l'incarico di sostenere le autorità di contrasto degli Stati membri nelle loro indagini sulle più ampie dimensioni europee e internazionali dell'attuale minaccia terroristica, presso la quale gli Stati membri sono invitati a distaccare esperti.

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