Molle di una semiauto: quando (e se) cambiarle?

molle di ricambio

Per mantenere in efficienza la propria pistola semiautomatica, è importantissima la corretta manutenzione. Il che significa innanzi tutto pulirla e lubrificarla con i giusti prodotti ogni volta che si è andati a sparare. Però, è chiaro che come ogni altro meccanismo complesso, soggetto per di più a sollecitazioni meccaniche piuttosto violente, può accadere che le molle principali dell’arma, di tanto in tanto, debbano essere sostituite, proprio per garantire sempre il corretto funzionamento. Un po’ come si fa con gli ammortizzatori di un’autovettura. Ma ogni quanto, devono essere cambiate le molle? E quali molle vanno cambiate, in particolare? Be’, sulla risposta a questa domanda si apre un universo, variabile sia in funzione del tipo di arma (con cane esterno, a percussore lanciato eccetera), del calibro (9 mm, .40, .45 eccetera), delle dimensioni (full size, compact, subcompact eccetera) e di mille altri fattori. In linea di principio, la molla più sollecitata è quella di recupero e, sempre in via teorica, la molla è tanto più sollecitata quanto più l’arma è compatta. Sono i ripetuti cicli di compressione ed estensione, tipici dello scarrellamento, a comportare progressivamente uno snervamento della molla o delle molle di recupero, che progressivamente perdono forza. Tutto ciò premesso, il “quando”, o meglio “dopo quanti colpi” non è semplicissimo da determinare, in senso generale. A togliere dagli impicci, spesso sono le stesse aziende produttrici delle armi, che sempre più sovente sui manuali di istruzione specificano ogni quanti colpi la molla di recupero (e quella del cane o del percussore e così via) debba essere sostituita. In alcuni casi si parla di 800-1.000 colpi, in altri casi di 2.500 colpi, in altri casi ancora si arriva a 5.000 colpi. Talvolta però, non c’è una indicazione esplicita. Cosa fare?

 

La molla di recupero

In alcuni casi, esistono alcuni “segni rivelatori” sullo stato di usura della molla di recupero, che possono essere determinati sperimentalmente. Uno di essi è, per esempio, riscontrare che i bossoli vengono espulsi a una maggior distanza rispetto a quando l’arma era nuova, oppure vengono espulsi in una direzione diversa. Per esempio, ad arma nuova li espelleva a “ore 3” e adesso, invece, li espelle in avanti. In un caso come nell’altro, questo può essere un indicatore del fatto che la massa dell’otturatore arretra più violentemente rispetto a quando l’arma era nuova e, di conseguenza, può essere arrivato il momento di sostituire la molla. Un altro sistema fai-da-te, utile in particolare con le pistole polimeriche a percussore lanciato che pre-caricano il percussore (come le Glock), è quello di puntare l’arma scarica verso il cielo, scattare a vuoto, tenere il grilletto premuto, arretrare il carrello e accompagnarlo lentamente in chiusura, abbandonando la presa a circa 1 cm dalla posizione di chiusura. Se la molla ha la forza di far tornare completamente in chiusura il carrello, allora è ancora in condizioni di efficienza. In caso contrario, se l’arma resta parzialmente aperta, può essere arrivato il momento di cambiarla, perché significa che non ha più la forza per vincere la resistenza della molla del percussore.

Un altro riscontro, valido peraltro con tutte le molle, è quello di confrontare la lunghezza della molla di recupero della propria arma, con una seconda molla mai usata. Se la molla “in uso” risulta vistosamente più corta rispetto a quella nuova, può essere arrivato il momento di sostituirla. Altro elemento rivelatore (ma in tal caso la molla è già “molto” usurata) è riscontrare incomplete chiusure dell’arma che prima non si verificavano, in particolare con cartucce ricaricate con una non perfetta linearità dei bossoli dopo l’inserimento della palla. Se, invece, con le ricariche l’arma inceppava anche da nuova, niente paura, significa che la molla sta benissimo e l’arma semplicemente ha una camera molto stretta!

 

La molla del caricatore

Altro dubbio ricorrente è relativo alla molla del caricatore: quanto dura? Anche in questo caso, non c’è una regola: anche se può sembrare una assurdità, spesso una molla del caricatore dura molto di più se resta sempre compressa (perché il caricatore è costantemente a pieno carico) rispetto a quando subisce frequenti compressioni e distensioni (perché l’arma viene usata spesso a fuoco). In ogni caso, anche per la molla del caricatore, un buon sistema può essere quello di confrontare la lunghezza della molla con quella di una nuova. Un altro buon sistema è quello di caricare il caricatore a piena capacità, meno un colpo, spingere verso il basso la cartuccia sommitale con il pollice e poi rilasciare repentinamente la pressione: la cartuccia deve salire fino ad appoggiare contro i labbri in modo fluido e deciso. Se si riscontrano esitazioni, è arrivato il momento di cambiare la molla.

 

Le altre molle

Le altre molle, in linea di principio, hanno una durata superiore e, anzi, in molti casi possono quasi essere considerate eterne. Tanto per fare un raffronto, se Glock consiglia la sostituzione del gruppo molle di recupero delle pistole Gen 4 ogni 5 mila colpi, per la molla dell’estrattore o della sicura al percussore consiglia la sostituzione ogni 15 mila. Accertarsi della funzionalità delle molle “minori” non è difficile, per esempio per la molla dell’estrattore è sufficiente estroflettere l’estrattore stesso rispetto alla posizione di riposo, con le dita o con la punta di una penna, per poi rilasciare improvvisamente la pressione: se scatta prontamente nella sua posizione di riposo, la molla è in condizioni di efficienza. Stesso discorso per lo sgancio del caricatore. Tutti questi test ovviamente presuppongono che l’arma sia perfettamente pulita, in caso contrario a rallentare l’azione delle molle può essere l’accumulo dei residui di sparo nei punti critici, falsando così la prova.

Bisogna anche ricordare che per la sostituzione delle molle diverse da quella di recupero e del caricatore, spesso e volentieri occorre smontare l’arma ben oltre il livello illustrato nei manuali di istruzioni e che, talvolta, per questo tipo di smontaggi occorrono specifici utensili e una specifica esperienza tecnica. Se si riscontra che queste molle necessitino di sostituzione, è quindi opportuno rivolgersi al proprio armiere di fiducia, che eviterà di graffiare o rovinare l’arma.