Marche: cinghiale prorogato a tutto gennaio

La Giunta regionale delle Marche ha approvato la proroga del prelievo del cinghiale nel mese di gennaio, affinché gli obiettivi prefissati, in termini di tutela delle produzioni agricole e di sicurezza stradale vengano raggiunti. Il prelievo sarà consentito per tre giorni a settimana, fermo restando il silenzio venatorio, entro i limiti stabiliti dai piani provinciali

La Giunta regionale delle Marche ha approvato la proroga del prelievo del cinghiale nel mese di gennaio. Lo annuncia Paolo Petrini, vice presidente e assessore alla Caccia. «Abbiamo approvato il prosieguo della caccia al cinghiale – ha detto – dal 3 al 31 gennaio 2011, sulla base delle richieste pervenute alle Province, affinché gli obiettivi prefissati, in termini di tutela delle produzioni agricole e di sicurezza stradale vengano raggiunti. Il prelievo sarà consentito per tre giorni a settimana a scelta del cacciatore, fermo restando il silenzio venatorio nelle giornate di martedì e venerdì, entro i limiti stabiliti dai singoli piani provinciali».

La Regione Marche nel luglio 2010, spiega una nota dell’ente, ha stabilito il valore massimo di densità che la specie può presentare sul territorio, attraverso un rapporto tra percentuale di coltivi e densità di popolazione. Le Province devono prevedere, quindi, una ripartizione del territorio di propria competenza con tre livelli di densità: tendente allo zero, non superiore a due individui per chilometro quadrato e, il terzo livello, non superiore a cinque. Successivamente, per contenere la specie a un livello accettabile, la Giunta regionale, in collaborazione con le Province, ha approvato piani di contenimento straordinari, nel periodo 15 febbraio – 31 marzo 2010. Con il vigente calendario venatorio è stato, poi, stabilito l’anticipo del prelievo del cinghiale al 2 ottobre con chiusura al 2 gennaio 2011, prevedendo inoltre che, se gli obiettivi prefissati non fossero stati raggiunti, ulteriori periodi di caccia sarebbero stati approvati, sempre nel mese di gennaio 2011. Obiettivi che, in base a quanto segnalato dalle singole Province, non sono stati raggiunti, anche a causa delle avverse condizioni climatiche. Di qui l’esigenza della proroga disposta con l’atto di Giunta approvato.