Lupi… agnelli nel Parco di Veio?

Almeno tre branchi censiti nel Parco di Veio, appena fuori Roma: la loro diffusione viene presentata ai preoccupati residenti come qualcosa di assolutamente innocuo, con affermazioni che rasentano il surreale

È veramente surreale la descrizione che l’ente del Parco di Veio, nei dintorni di Roma, dà parlando dei lupi che ormai ci vivono. Nel parco infatti gravitano addirittura tre branchi di questi animali. Allarme tra la popolazione dei dintorni, per motivi facilmente intuibili. Ed è per questo che l’ente parco, o voci vicine allo stesso, tracciano subito un rassicurante profilo di questo animale, alla Walt Disney. Assicurano infatti che non c’è assolutamente pericolo per cani e gatti domestici dei dintorni, perché “Il lupo non li attacca”. Si dichiara anche che “i danni agli allevamenti sono sporadici” e si prosegue asserendo che l’unico a dover aver paura sarebbe il cinghiale. Infatti l’unico vero nemico dei cinghiali è proprio lui: il lupo (meno male, una volta tanto non siamo noi cacciatori…). D’altronde il numero dei cinghiali è in costante aumento, nei dintorni di Roma e ovunque, come testimoniano le numerose fototrappole piazzate in diversi luoghi. Tra le tante inesattezze sparse a piene mani, con l’intento ripetiamo di calmare gli animi e presentare il lupo come animale mite, innocuo e francescanamente fraterno, una però è esatta: il lupo non attacca l’uomo, se ne tiene alla larga a meno che non sia una persona moribonda o inerme per motivi vari. La prima affermazione che controbattiamo però è quella che i lupi non mangino cani e gatti. Niente di più falso. Lo sanno bene i cacciatori o escursionisti che abbiano la ventura di perdere il proprio cane, e non ritrovarlo prima di sera. Un cane perso, in territorio frequentato da lupi, tranne fortunatissime coincidenze è un cane morto. Perché non ha assolutamente la forza e la capacità di resistere a un attacco. Figuriamoci poi se i lupi sono più di uno. Riguardo ai cinghiali, il lupo attacca solo animali giovani, spesso piccoli dell’anno, si guarda bene dall’avvicinare una femmina adulta e men che mai un maschio adulto, che farebbe di lui carta straccia. Quindi non è vero che bastano i lupi a mantenere i cinghiali sotto controllo, escludendo così i cacciatori dagli abbattimenti. Si è parlato anche dell’utilità deterrente dei cani da guardia: nei confronti dei lupi è un deterrente solo per l’abbaio e per l’allarme che provoca. Ma un solo cane da guardia contro 3 o 4 lupi non ha scampo. Di qualunque razza sia. Il lupo è abituato a lottare, è un attaccante, fa squadra insieme agli altri compagni. Il cane attacca solo sporadicamente e mai per predare. Che il lupo non sia cinghiale-dipendente, è tra l’altro confermato dalla facilità con la quale la nostra italica penisola mette a disposizione discariche ovunque. Anche la differenziata, che sembra il fiore all’occhiello di una nazione “green”, specialmente nei paesi o piccole città ha fatto capire ai lupi che di notte la civiltà umana è un immenso supermercato di cose buone da mangiare, in sacchetti colorati davanti a ogni porta. Per cui è giusto che la gente sia messa in condizioni di sapere, non di illudersi. Quindi si dovrebbe avvertire di tenere ben custoditi cani e gatti, e non di sottovalutare il problema. Dire la verità, insomma.