L’esercito americano ha “perso” quasi 2 mila armi in 10 anni

PHIL SUSSMAN Soldiers from 3rd Platoon 1-23 Inf. maneuver through a water-treatment facility.

È uno dei mantra degli anti-armi: nel momento in cui le armi le avranno solo i militari e le forze di polizia, non potranno più esserci problemi legati a un impiego distorto di quelle nelle mani dei civili. Un approfondito studio dell’Associated press sulle armi “perse” tra il 2010 e il 2019 dalle forze armate statunitensi dimostra, tuttavia, esattamente il contrario e in particolare dimostra che gli eserciti sono un vero colabrodo, quando si tratta di sorvegliare i propri arsenali. Secondo lo studio compiuto, infatti, nell’ultimo decennio sarebbero almeno 1.900 le armi “perse” da esercito, marina, aeronautica e corpo dei marine. C’è di tutto: pistole, carabine d’assalto, fucili a pompa, persino mitragliatrici, che sono “evaporati” da armerie di reparto, magazzini, navi militari, poligoni militari o altri luoghi in cui erano immagazzinati o trasportati. Se, tuttavia, può anche non sorprendere di sapere che 65 Beretta M9 calibro 9 mm sono state rubate (e a oggi mai recuperate) da un container in Afghanistan (a tutti gli effetti zona di guerra), è un po’ meno giustificabile apprendere che il grosso delle armi mancanti all’appello è sparita nel territorio metropolitano dell’Unione e in contesti assolutamente “di pace”. Ma c’è di più: le armi infatti non sarebbero “scomparse” per sempre, perché una significativa percentuale di esse è poi ricomparsa nelle mani della criminalità ed è stata utilizzata per compiere delitti di natura violenta, come rapine, omicidi e così via.

In alcuni casi la scomparsa dell’arma è determinata da negligenza o persino da caso fortuito (un membro dei leggendari Navy seal ha perso la pistola durante una rissa in un ristorante in Libano), ma la maggior parte dei casi di “smarrimento” è in realtà di origine fraudolenta, spesso sono furti veri e propri commessi per corruzione da militari semplici o sottufficiali, che sanno dove mettere le mani e quando agire. È interessante notare che, nella stragrande maggioranza dei casi, la giustizia militare non riesce a identificare il responsabile e il caso viene archiviato senza aver trovato né il colpevole, né tantomeno senza aver recuperato le armi. A guidare la classifica delle armi smarrite, abbastanza sorprendentemente non sono le pistole (più facilmente occultabili), bensì le carabine d’assalto tipo M4, “sparite” in ben 1.179 esemplari nell’ultimo decennio, contro le sole 694 pistole. Non piccolo anche il numero delle mitragliatrici mancanti all’appello (74), dei lanciagranate (36), dei lanciarazzi (34) e dei mortai (25).

Sull’argomento, il Pentagono minimizza: il portavoce John Kirby ha sottolineato come la percentuale di armi smarrite sia semplicemente irrisoria rispetto ai milioni di esemplari custoditi negli arsenali a stelle e strisce, salvo poi concludere “anche se i numeri sono piccoli, un esemplare è già troppo”.