Les fusils d’assault francais de 1916 a nos jours

Jean HuonEdizioni Crépin-Leblond, 14,rue de Patronage Laïque, Bp 2057,52902 Chaumont Cedex 9, Francia,www.graphycom.com132 pagine con numerose foto in b/n35 euroDa tempo si sentiva la necessità di una pubblicazione dedicata alle armi francesi e finalmente è arrivata. Grazie a Jean Huon, per la prima volta è stato effettuato uno studio accurato sui fucili d’assalto francesi dalle origini sino ai giorni nostri, prototipi compresi. La pubblicazione in… Jean Huon Edizioni Crépin-Leblond, 14, rue de Patronage Laïque, Bp 2057, 52902 Chaumont Cedex 9, Francia, www.graphycom.com 132 pagine con numerose foto in b/n 35 euro Da tempo si sentiva la necessità di una pubblicazione dedicata alle armi francesi e finalmente è arrivata. Grazie a Jean Huon, per la prima volta è stato effettuato uno studio accurato sui fucili d’assalto francesi dalle origini sino ai giorni nostri, prototipi compresi. La pubblicazione inizia con una trattazione del fucile Delaunay- Belleville del 1916 e delle successive varianti, tutte armi rimaste allo stadio di prototipo, per passare al tentativo di convertire in fucile d’assalto il fucile mitragliatore Chauchat, idea ottima ma miseramente fallita in quanto le basi di partenza erano scadenti. Il libro, dopo una parentesi legata alla seconda mondiale (senza particolari fermenti da parte dei progettisti, principalmente a causa dell’occupazione tedesca), riparte con una serie di fucili d’assalto creati a cavallo degli anni Cinquanta, molti dei quali chiaramente ispirati al fucile d’assalto Cetme. Si passa ai primi protoipi dei fucili d’assalto Ame (tipo bull pup) che, opo una serie infinita di rototipi nati in concorenza con l’evoluzione el Mas 49 (abbandonato egli anni Sessanta), porrono all’adozione del Fa-Mas nelle versioni F1, G1 e G2. Nella pubblicazione non manca una sezione dedicata alle armi prodotte su licenza e questa volta si parla di armi di successo a livello mondiale, come il G3 o il Sig 540. Le ultime pagine sono dedicate al Felin, uno “scatolone” che, nelle intenzioni dei progettisti, vorrebbe essere (senza riuscirci) la risposta all’Oicw statunitense. Il libro, estremamente ben curato, è realizzato a schede: per ogni singola arma, oltre a una foto (o, in mancanza di essa, un disegno al tratto), non mancano i principali dati tecnici e una descrizione delle munizioni. Un libro estremamente interessante per gli studiosi delle armi francesi, anche se nella miriade di armi elencate manca qualche “nome eccellente”.