Le caserme non si vendono, si valorizzano

Ci sono voluti quattro anni di studi e ricerche, ma alla fine il censimento del patrimonio immobiliare dello Stato è compiuto. Sarebbero ben 30 mila i beni demaniali, 20 mila edifici (compresi quelli di importanza storico-archeologica, come il Colosseo) e 10 mila terreni. Per realizzare il censimento ci sono voluti 1.600 operatori, che hanno compiuto 150 mila rilievi tecnici per un totale di 70 mila planimetrie, 700 mila immagini e circa 400 informazioni per ogni sing… Ci sono voluti quattro anni di studi e ricerche, ma alla fine il censimento del patrimonio immobiliare dello Stato è compiuto. Sarebbero ben 30 mila i beni demaniali, 20 mila edifici (compresi quelli di importanza storico-archeologica, come il Colosseo) e 10 mila terreni. Per realizzare il censimento ci sono voluti 1.600 operatori, che hanno compiuto 150 mila rilievi tecnici per un totale di 70 mila planimetrie, 700 mila immagini e circa 400 informazioni per ogni singolo bene. L’obiettivo non è, come inizialmente previsto, quello di procedere alla vendita di alcuni di questi beni, bensì di valorizzarli e recuperarli, attraverso il coinvolgimento di imprese private che potranno ottenerli in concessione a prezzi di mercato, sfruttandoli ma nello stesso tempo ristrutturandoli e rinnovandoli. Il primo passo in questa direzione, già nel biennio 2007-2008, riguarderà molti dei beni attualmente sotto la competenza del ministero della Difesa, che passeranno in gestione all’agenzia del demanio. Si tratta di beni classificati non più utili ai fini militari, per un valore complessivo di 4 miliardi di euro.