L’Anpam dice la sua sull’iniziativa della Regione Lombardia

Il presidente dell’Associazione nazionale produttori armi e munizioni (Anpam), Nicola Perrotti, commenta l’iniziativa recentemente presa dal consiglio regionale lombardo in aiuto alle imprese armiere e la contestuale bagarre scatenata dal Movimento 5 stelle: “Vitale per le aziende. Critiche fuori luogo e fuori contesto”

Il presidente dell'Associazione nazionale produttori armi e munizioni (Anpam), Nicola Perrotti, è intervenuto con un comunicato per commentare l'iniziativa recentemente presa dal consiglio regionale lombardo in aiuto alle imprese armiere e la contestuale bagarre scatenata dal Movimento 5 stelle:  “L’impegno preso dal Consiglio Regionale della Lombardia", ha dichiarato Perrotti, "vuole fare pressione presso il Governo affinché si trovi il modo di applicare correttamente la normativa europea, niente di diverso e niente di più. L’Anpam è quindi soddisfatta della vicinanza dimostrata dal Consiglio alle imprese, impegnate da alcuni mesi nella lotta alla burocrazia inutile sulle esportazioni di armi sportive e civili verso Paesi in cui non ci sono problemi di sicurezza o di tipo umanitario e civile. Allo stesso tempo però deve registrare prese di posizione che nascondono dietro un’ideologia pacifista la completa ignoranza della materia trattata. Stiamo parlando di armi ad uso sportivo e civile, ovvero caccia e tiro, e nello specifico di quelle italiane, considerate nel mondo l’eccellenza del settore. Non si tratta quindi di armi da guerra e qualsiasi riferimento al pacifismo, in questo caso, è fuori luogo e fuori contesto”.

"Non stiamo chiedendo di eliminare i vincoli già esistenti, sicuramente tra i più rigidi a livello mondiale e su questo non temiamo smentite", ha detto ancora Perrotti, "ma di porre mano all’intero pacchetto di norme affastellate negli anni tra regolamenti comunitari e nazionali, che alla fine ha creato un vero ginepraio di norme a scapito delle imprese e dei lavoratori italiani. Aziende quasi esclusivamente a conduzione familiare e comunque nella maggior parte dei casi di stampo artigianale. La Lombardia, dove risiede la maggior parte di questo settore manifatturiero che nel complesso vale quasi un punto di Pil e mantiene  circa 100.000 famiglie direttamente e indirettamente, ha quindi meritoriamente posto la questione in un momento di crisi economica generale al fine di aiutare le poche aziende italiane ancora in attivo a non perdere commesse e, di conseguenza, a non trovarsi in difficoltà con gli stipendi dei lavoratori. Per questo vogliamo ringraziare tutti i consiglieri, di partiti diversi, che hanno approvato la mozione. Capaci evidentemente di distinguere le reali esigenze di aziende e famiglie grazie al loro contatto con la realtà territoriale, dove da centinaia di anni opera con successo un settore serio, concreto e rispettoso delle regole come quello delle armi sportive e civili".