Lannutti si scaglia (ancora) contro l’Uits

Il senatore Elio Lannutti, noto per le sue battaglie a difesa dei consumatori con Adusbef, è tornato lo scorso 20 settembre a occuparsi dell’Unione italiana Tiro a segno con una interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri della Difesa e dell’Economia e finanze. Nel mirino di Lannutti, le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo dell’Unione

Il senatore Elio Lannutti, noto per le sue battaglie a difesa dei consumatori con Adusbef, è tornato lo scorso 20 settembre a occuparsi dell’Unione italiana Tiro a segno con una interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri della Difesa e dell’Economia e finanze. Nel mirino di Lannutti, le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo dell’Unione: secondo il senatore, infatti, vi sarebbero numerose irregolarità con lo statuto dell’Unione e con il suo ruolo di ente pubblico: dalla procedura di voto (elettronico, in contrasto con quanto previsto con il regolamento di attuazione dello statuto attualmente vigente) al numero di consiglieri che saranno eletti (13, contro un massimo previsto dalla legge, secondo Lannutti, di 5+3, i primi per l’organo direttivo e i secondi per la componente sportiva). Per questo, Lannutti chiede ai ministri “se il Ministro competente abbia vigilato sui necessari adeguamenti statutari previsti dal decreto-legge n. 78 del 2010 che l’Uits, ente con personalità giuridica di diritto pubblico, era ed è obbligata ad adottare prima dell’assemblea elettiva; se il Governo sia a conoscenza del fatto che l’Uits, in contrasto con l’art. 14, comma 1, dello statuto vigente ha ammesso a votare tantissime Sezioni del tiro a segno nazionale, soprattutto del Trentino Alto Adige, ed i gruppi sportivi militari che notoriamente non svolgono attività istituzionale; quali siano le ragioni per cui si permette all’Uits il rinnovo delle cariche elettive, contrariamente alle norme di legge; per quale motivo si sia consentita l’approvazione, in data 3 luglio 2010, di uno statuto che a parere dell’interrogante è viziato ab origine e contra legem, poiché in contrasto con l’articolo 6, comma 5, del decreto-legge n. 78 del 2010, in vigore dal 31 maggio 2010; quali iniziative intenda adottare relativamente alla mancata adozione dei provvedimenti di adeguamento statutario o di organizzazione da parte dell’Uits, previsti dalla legge, che potrebbero determinare responsabilità erariale e nullità di tutti gli atti adottati; se non intenda intraprendere le opportune iniziative di competenza per quanto segnalato a carico dell’Uits, non escludendo la nomina di un commissario con l’incarico di ripristinare le condizioni di legalità al fine del rispetto della legge vigente in ordine alla composizione dei consigli d’amministrazione degli enti pubblici di cui dall’articolo 6, comma 5, del decreto-legge n. 78 del 2010, e quindi, prevedere il rinnovo delle cariche elettive in ossequio a uno statuto adeguato alle norme di legge e nel rispetto del regolamento d’attuazione vigente, che, a oggi, non contempla il voto elettronico”.

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