La strage di Fort Hood si poteva evitare?

Torna l’incubo della strage a Fort Hood, in Texas, la più grande base militare al mondo già teatro di un sanguinoso episodio in cui nel 2009 morirono 13 persone. Una sparatoria ha provocato la morte di quattro persone e il ferimento di una quindicina. Tra le vittime anche lo sparatore, un militare di 35 anni, Ivan Lopez, che secondo le prime informazioni, dopo il massacro si sarebbe suicidato,

 

Torna l'incubo della strage a Fort Hood, in Texas, la più grande base militare al mondo già teatro di un sanguinoso episodio in cui nel 2009 morirono 13 persone. Una sparatoria ha provocato la morte di quattro persone e il ferimento di una quindicina. Tra le vittime anche lo sparatore, un militare di 35 anni, Ivan Lopez, che secondo le prime informazioni, dopo il massacro si sarebbe suicidato, puntandosi contro la sua pistola calibro .45. Le autorità al momento escludono che l'accaduto abbia una matrice terroristica, ma propendono per un diverbio tra soldati, poi degenerato. Tuttavia, la situazione è ancora molto fluida.

Per ore s'è parlato di un possibile secondo sparatore, ma dalle prime verifiche pare che Lopez abbia agito da solo. Nella zona, ancora bloccata da migliaia di uomini delle Forze dell'ordine, sono arrivate anche le squadre speciali e agenti del Fbi che stanno controllando edificio dopo edificio. I militari della base e le loro famiglie sono stati invitati a cercare riparo e a non venire allo scoperto fino a nuovo ordine. Il presidente americano Barack Obama è stato prontamente informato dell'accaduto e più tardi, durante una cena di raccolta fondi a Chicago ha espresso il suo dolore, ricordando come tutti in America la strage del 2009: “Abbiamo tutti il cuore spezzato”, ha detto il presidente, “per aver vissuto di nuovo una storia simile. Stiamo seguendo ogni sviluppo. La situazione è fluida in questo momento, voglio solo assicurare tutti che stiamo facendo di tutto per andare a fondo e capire cosa è successo”. Anche il capo del Pentagono, Chuck Hagel, ha parlato di “un'orrenda tragedia”.

 

Tuttavia, in queste ore tanti stanno attaccando Obama per “non aver imparato la lezione del 2009”. Su Facebook e su Twitter monta la protesta tantissimi contro la regola ancora in vigore secondo cui le basi militari devono essere zone “gun free”, cioé senza armi. Molti sono convinti che sarebbe bastato che una delle vittime di oggi avesse avuto una pistola per evitare un'altra strage, dopo quella del 2009. “Il comando ci ha chiesto di stare al riparo”, protesta un militare, “mentre sarebbe stato meglio affrontare lo sparatore subito, prima che potesse compiere il massacro”. Da sottolineare che la base di Fort Hood, una delle maggiori d'America, si trova in Texas, tra gli stati Usa in cui c'è la maggior concentrazione di armi private del Paese.